Anzaldi (Pd): "Vi spiego cos'è la linea siciliana contro Salvini"
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Anzaldi (Pd): "Vi spiego cos'è la linea siciliana contro Salvini"

Il deputato vicino a Renzi sostiene il governo istituzionale: "Possiamo bloccare il disegno del leader della Lega, facendo tornare protagonista il Pd"

Nella foto, Michele Anzaldi
Nella foto, Michele Anzaldi
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12 Agosto 2019 - 10.11


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Onorevole Anzaldi, su “Repubblica” ha parlato di “linea siciliana” contro Salvini. Cosa intendeva dire?
“Come diciamo noi a Palermo, p’un curnutu, un curnutu e mienzu’. Per un cornuto, cioè una persona scorretta, ci vuole un cornuto e mezzo. Salvini si crede padrone dell’Italia, pensa davvero di avere già ‘pieni poteri’, tanto da voler sciogliere lui le Camere e decidere quando si vota. Vuole votare subito? Allora gli va impedito in ogni modo. Ecco perché ha fatto bene Renzi a mettere in campo una strategia seria per bloccare il disegno del leader della Lega, facendo tornare protagonista il Pd. È il coronamento di un percorso di opposizione che finora si è rivelato vincente”.
Di quale percorso vincente parla? Salvini è quasi al 40% nei sondaggi.
“I sondaggi lasciano il tempo che trovano e cambiano in fretta. Con la strategia dei popcorn il governo M5s-Lega si è schiantato dopo un anno: dicevano che sarebbe durato decenni. I cinque stelle sono in crisi e ora a far saltare l’esecutivo ci ha pensato Salvini, commettendo il primo grande errore della sua leadership. Se ora grazie a Renzi si fa saltare il suo bisogno di votare subito, anche la Lega rischia. Tanto che ora Salvini annuncia posti in lista per tutti, dai berlusconiani ai grillini. In poche ore è passato dalla strafottenza del ‘vado da solo’ al ‘c’è posto per tutti’. Chiaro segno di debolezza e paura”.
Ma non avevate detto ‘mai coi cinque stelle’?
“Il Governo istituzionale non è un accordo politico con i cinque stelle, dai quali ci dividono tantissime cose. Si tratta di una scelta di responsabilità, dove ognuno mette da parte risentimenti legittimi e divisioni che restano insuperabili. Lo riconoscono gli stessi grillini, basta leggere le equilibrate parole di Primo Di Nicola. Diverso sarebbe stato fare un anno fa un accordo politico, come volevano qualcuno, con il Pd debolissimo e i cinque stelle forti del 34%. Quello sì che sarebbe stato un suicidio”. (M. Vic.)

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