Il diktat di Calenda: "Se il Pd apre a M5s me ne vado e faccio il mio partito"
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Il diktat di Calenda: "Se il Pd apre a M5s me ne vado e faccio il mio partito"

L'europarlamentare democratico pensa ad una forza che rappresenti il mondo liberaldemocratico. E attacca anche Renzi: "Ha perso loa faccia".

Carlo Calenda
Carlo Calenda
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17 Agosto 2019 - 09.57


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Parole durissime verso tutti:  “Se la direzione del Pd darà al segretario Zingaretti il mandato di verificare l’ipotesi di un accordo con i 5 Stelle, questo vorrà dire che il Pd avrà definitivamente abdicato alla rappresentanza del mondo liberaldemocratico. Io questa cosa non la accetterò. Sarà a quel punto inevitabile lavorare a una nuova forza politica che rappresenti quel mondo orfano. Una forza non alleata con il Pd, perché il Pd avrà perso ogni credibilità rispetto alle istanze dell’Italia seria, quella che lavora, studia e produce”.
E’ questo il durissimo messaggio che Carlo Calenda, eurodeputato eletto nelle liste del Pd, invia al suo Partito dalle colonne del quotidiano ‘Il Foglio’.

Per Calenda, infatti, i 5 Stelle “sono incompatibili con qualsiasi idea di modernizzazione e sviluppo del paese. Non si può seriamente pensare di aggiustare i conti pubblici, di mettere in sicurezza l’Italia rispetto alla crisi economico-finanziaria, impastando un accrocchio con chi avversa la competitività e la crescita. E le avversa persino dal punto di vista ideologico. I grillini hanno una visione antimoderna della società. Secondo loro qualunque cosa sia ‘crescita’ e’ automaticamente anche ‘corruzione’, ‘devastazione ambientale’, se non addirittura qualcosa di ‘moralmente deprecabile'”.
L’ex ministro dello Sviluppo ammette di essere preoccupato: “Qui- aggiunge- va costruita un’offerta per i cittadini preoccupati dall’evidenza che nella prossima legislatura, in caso di elezioni, ci sarà un blocco Pd-M5s contrapposto a una destra estremista”.
Renzi ha perso la faccia
 “Renzi poteva giocare ruolo importantissimo nel tenere in piedi l’identità liberaldemocratica. Ma con che faccia adesso? Con che faccia potrà mai farlo, ora che ha detto di essere disposto a mettersi con Di Maio e Di Battista? Sa qual è la verità su Renzi? Non e’ mai stato particolarmente convinto di fare un suo partito, perché non vuole ripetere gli errori di Massimo D’Alema”.
Così Carlo Calenda, eurodeputato eletto nelle liste del Pd, attacca l’ex premier Matteo Renzi per la sua apertura al Movimento 5 Stelle
. “Cerca soltanto di mantenere una sua personale centralità nel Pd- attacca Calenda- Deve tenere i gruppi parlamentari che gli garantiscono di contare. Il risultato è che ci sono due Pd, uno controlla i gruppi e uno controlla gli organi del partito. Questi due Pd rifiutano di sedersi nella stessa stanza. Non c’è niente di male che Renzi sia capo della corrente di minoranza del Pd, quello che non e’ accettabile e’ che finga di non esserlo e rifiuti qualunque confronto agendo come se fosse il capo di un partito parallelo”.

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