Nugnes (ex M5s): "Un accordo potrebbe essere un'occasione per il Movimento e il Pd"
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Nugnes (ex M5s): "Un accordo potrebbe essere un'occasione per il Movimento e il Pd"

La senatrice del gruppo misto commenta il possibile nuovo scenario: "Molti temi sono condivisi dai due elettorati"

De Falco e Nugnes
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22 Agosto 2019 - 10.08


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Lei rappresentava l’ala sinistra che era rimasta schiacciata dalla rincorsa di Di Maio all’estrema destra.
Il governo 5 Stelle e Pd è in salita e faticoso con questo accordo, ma potrebbero mettere sul tavolo dei temi importanti e condivisi sicuramente dall’elettorato 5 Stelle e del Pd”. Così Paola Nugnes, senatrice ex M5s, a Radio24. “Potrebbe essere un’occasione sia per il Movimento 5 Stelle – continua Nugnes – che per il Pd, che hanno bisogno di recuperare identità e consensi proprio per delle scelte che non sono state condivise dall’elettorato”.
“Mi sono spesa su questo, per tutto questo anno ed ho molte aspettative e speranze. Chiaramente dipenderà molto dalle persone che comporranno questo governo. C’è bisogno di un turn over, di dare un segno di cambiamento di visione. Sicuramente il voto di due martedì fa ha indicato una nuova maggioranza e noi, diciamo, ex Movimento 5 Stelle abbiamo votato con questa nuova maggioranza e questa è la nostra intenzione”. Riguardo alle convergenze M5S Pd, per Nugnes “il Movimento 5 Stelle ha un programma sull’immigrazione molto articolato e molto, possiamo dirlo, di sinistra, perché parte dall’accoglienza, parte dalla revisione dei trattati e degli accordi di Dublino, parla di ridiscutere la ridistribuzione in Europa, quindi non è per i respingimenti”.
Nugnes poi sottolinea che i contrasti all’interno del M5S continuano. “E’ un programma molto più orientato al problema e all’accoglienza di quello di Orlando. Quelle che sono state evidenziate come posizioni di destra sono state le posizioni che ha preso il capo politico, quando ancora non era capo politico, da aprile 2017, ma la contestazione interna su quelle posizioni c’è stata sempre ed ha inasprito e reso difficili i rapporti interni. Credo che l’anomalia sia stata la posizione presa da Di Maio”.

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