“Luigi Di Maio sta seguendo lo stesso percorso di Renzi che sembrava un intoccabile, e invece poi è stato fatto fuori proprio dai suoi”. Lo vede così il sindaco di Parma Federico Pizzarotti il destino del suo ex compagno e leader del Movimento 5Stelle nell’intervista al Corriere della Sera, edizione su carta. E lo trova anche “sotto scacco”. In particolare, per via della mossa a sorpresa di Franceschini che ha tolto dalla contesa il problema dei vicepremier dicendo “niente vice di Conte”.
Pur pronosticando che non sarà una resa dei conti “così veloce come nel Pd” perché si tratta di “storie diverse”, tuttavia il sindaco di Parma prevede che presto nodi verranno al pettine e a Di Maio i conti verranno prima o poi presentati con una certa durezza perché “prima a chi protestava Di Maio tagliava la testa, pensiamo a De Falco. E in tanti per paura sono rimasti zitti”. Ma saranno proprio loro, “quelli che hanno subito in silenzio che tireranno fuori la loro voglia di vendicarsi” dice l’ex aderente pentastellato poi espulso e liquidato in malo modo dal Movimento.
Pizzarotti sostiene poi che quella di Franceschini è stata una “grande mossa” perché in fondo il ruolo del vicepremier è quello di “una figura simbolica” cosicché per rimanere alle metafore scacchistiche si può tranquillamente dire che “il Pd ha sacrificato l’alfiere per puntare al re”. Tattica.
E per vedere che cosa poi il Pd ci avrà guadagnato, secondo Pizzarotti, bisognerà aspettare di vedere che cosa il partito di Zingaretti “riesce a portare a casa” in termini di ministri e ministeri. E se proprio vogliamo dirla tutta, secondo il sindaco parmense se il Pd non vorrà dimostrare di essere “lo zerbino del Movimento 5 Stelle dovrebbe ottenere almeno il ministero dell’Interno e dello Sviluppo economico”, quello attualmente detenuto da Di Maio. Dove per altro, secondo Pizzarotti, Di Maio “non mi pare che lì abbia brillato, molto meglio nelle mani del Pd”.
Insomma, storia finita per il leader 5 Stelle, anche perché – a suo avviso – per la trattativa Di Maio “ha prima scritto dieci punti dove mancava solo la fame nel mondo. Poi li ha fatti diventare venti e l’atterraggio su Marte”. “Non ci si crede” dice il sindaco. A cosa, in particolare? “Che quelli dei 5 Stelle siano così inaffidabili, arroganti, saccenti”.
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