“Una volpe affamata, come vide dei grappoli d’uva che pendevano da una vite, desiderò afferrarli ma non ne fu in grado. Allontanandosi però disse fra sé: «Sono acerbi.» Così anche alcuni tra gli uomini, che per incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le circostanze”.
Sostituiamo il nome della Volpe con Matteo Salvini (non ce ne voglia Esopo) ed ecco spiegata l’ultima uscita del Capitano, che su Facebook manda una diretta in cui afferma: “Hanno provato a truccarla questa partita, aggrappati con Vinavil ai loro ministeri e ci stanno riuscendo. Ma noi siamo pronti. Il partito nato per combattere la casta diventa più casta della casta”. E ancora: “Sentivo Di Maio poverino, per essere un presunto vincitore non mi sembra avesse il viso o il fisico del vincitore”.
“Potete scappare per qualche mese dalle elezioni, ma non all’infinito. Prima o poi si arriva al voto libero e democratico, non come quello della piattaforma Rousseau. Sarà più serio chiedere 60 milioni di italiani, anziché a 60.000 militanti dei 5 Stelle? Non andate lontano, non siete d’accordo su niente: me lo vedo il primo Consiglio dei ministri organizzato da Conte a Bibbiano? Pare che la lista dei ministri arrivi metà da Berlino e metà da Parigi: è il primo governo che deve avere il bollino blu come la banana chiquita”.
Infine il leader della Lega ha tuonato: “Sono felice che la Lega sia fuori da questo mercato delle vacche vergognoso. Non vi invidio, avete un fegato che io non ho a fare un governo con Renzi e la Boldrini”.
Insomma, la Volpe Salvini ci ha provato fino all’ultimo a raggiungere l’uva del M5s dopo che ha aperto la crisi e pugnalato alle spalle i suoi stessi compagni. I cinque stelle gli hanno il benservito e lui, colmo di livore, si allontana: “tanto non dureranno”.
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