Bettini: "Non sarà facile ma Pd e M5s dovrebbero allearsi ovunque"
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Bettini: "Non sarà facile ma Pd e M5s dovrebbero allearsi ovunque"

L'eminenza grigia democratica spiega la sua visione: "Devono mischiare i loro rispettivi elettorati. Solo allargando il campo democratico si può sfidare Salvini"

Goffredo Bettini
Goffredo Bettini
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14 Settembre 2019 - 08.28


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Lui è l’eminenza grigia del Pd ‘zingarettiano’ ed è stato uno degli artefici dell’accordo M5s—Pd che vorrebbero far arrivare a fine legislatura:
Goffredo Bettini raccia ora la strada per il futuro dell’alleanza M5S-Pd e avverte che la parte più difficile arriva proprio adesso.
L’esponente del Pd ha detto che l’alleanza tra i due partiti “deve maturare, progredire. Non sarà semplice, ovviamente”.
Ma ora Pd e M5S “devono dialogare, superare le reciproche pregiudiziali, mischiare i loro rispettivi elettorati. Solo allargando il campo democratico si può sfidare Salvini”.
Sul fatto che Salvini sia politicamente spacciato, Bettini frena: “Chiacchiere. Basta guardare i sondaggi, che danno la Lega ancora saldamente come primo partito”.
Sul completamento della squadra di governo, poi, dice: “Ecco, questa storia dei sottosegretari l’avrei fatta durare molto meno, si è data l’impressione di cedere a logiche correntizie e c’è stata una pressione eccessiva di troppi per conquistare un ruolo”.
Per Bettini però la squadra “è buona” e “con due elementi di vera novità e rottura col passato: Roberto Gualtieri e Peppe Provenzano”.
Si augura poi che Pd e M5s si alleino già alle prossime elezioni regionali e spiega: “Fosse per me, andrebbe fatto ovunque. Tuttavia non possiamo calare dall’alto uno schema che rischia di essere improvvisato. Bisogna valutare la maturità dei processi unitari situazione per situazione, senza forzature e imposizioni. Perché altrimenti ci potrebbe essere da qualche parte una reazione di rigetto”.
Sulla possibile scissione di Renzi dal Pd poi commenta: “Non lo chiamerei affatto uno scisma. Lo scisma è una rottura dottrinaria irreparabile, non è questo il caso”. E conclude: “Secondo me sbagliano e preferirei restassero. Ma se a un certo punto Renzi e quest’area decidessero di tentare un loro movimento autonomo, non griderei allo scandalo”.

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