Molti lo criticano, lui ne è convinto: Italia Viva nasce per presidiare “uno spazio politico grande come una prateria”.
Lo ha detto Matteo Renzi, ospite di “Tutta la città ne parla” su Radio Raitre. Il movimento nato dalla scissione dal Pd, ha continuato Renzi, “non so se si possa definire con le tradizionali categorie della politica. Se vogliamo possiamo definirlo riformatore o riformista, oppure di sinistra o di centro sinistra o moderato”.
“Ma tutte queste – ha osservato l’ex segretario Pd – sono parole che lasciano il tempo che trovano, se non sono inserite in una riflessione politica, in primo luogo su cosa sia la sinistra. Per me la sinistra non è quella che attacca i ricchi ma che prova ad attaccare la povertà. Il mio governo, ad esempio, ha portato il fondo per combattere la povertà da 20 mln a 2,7 mld di euro. Questa è una misura di sinistra”.
Io esco ma tornano D’Alema e Bersani
“Italia viva vuole parlare alle persone non al Palazzo. Noi vogliamo riportare le persone ad appassionarsi, a impegnarsi nella politica. Dopo sette anni di impegno diretto in prima fila, non c’è stato un giorno in cui io non sia stato bersagliato dal fuoco amico. I litigi e le divisioni hanno avuto la meglio sulle idee. A fronte di tutto questo, come due persone che le hanno tentate tutte per cercare di restare insieme, mi sono detto ‘per quale motivo io devo continuare un intruso nella storia della Ditta che nei prossimi mesi si riprenderà D’Alema, Bersani e Speranza. Invece faranno senza di noi”.
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