Ormai è scatenato. Dopo l’alleanza con il Pd (ora anche Italia Viva) l’ex direttore della Padania non si tiene più e va all’attacco: “Non solo siamo diventati europeisti col Pd. Ma ora andiamo pure agli incontri riservati organizzati da JpMorgan con Vittorio Grilli padrone di casa. Al Four Season… Non vedevano l’ora di fare lingua in bocca col Potere!”.
Così, su Facebook, il senatore M5S Gianluigi Paragone, nel mirino il viceministro allo Sviluppo economico Stefano Buffagni, eletto anche lui nelle file dei 5 Stelle ma alla Camera.
Non vado via da M5s: se vogliono mi buttano fuori.
Uscire dal M5s? Se vogliono mi buttano fuori. Non vedo perché dovrei uscire”. Lo ha detto il senatore M5s Gianluigi Paragone, ai microfoni di “Circo Massimo” su Radio Capital. “L’accordo col Pd – spiega – non mi va bene per un discorso di tesi. Io rinfaccio al Pd un predicato neoliberista. In campagna elettorale ho detto che non mi piacciono le liberalizzazioni, le privatizzazioni, le regole dell’Ue. Se tu fai una campagna elettorale che dice queste cose, non puoi cambiare idea di punto in bianco, senza un congresso, senza uno spazio dove rimoduli la tua tesi. Se fino a ieri ho criticato Juncker e l’Europa adesso non puoi chiedermi di sostenere il Ministro dell’Economia Gualtieri”.
Secondo Paragone, “più che la leadership di Di Maio qui è a rischio il Movimento stesso. Nel momento in cui c’è una trasformazione e il movimento non riesce a trovare un’idea di società, il cittadino-elettore se ne va. Io per il momento rimango. Sono un lupo solitario. Mi interessa soltanto che alcune idee eretiche e controcorrente, che erano il sale del movimento, abbiano ancora la possibilità di trovare spazio politico. Finora nessuno è venuto a dirmi di stare zitto. Non posso accusare qualcuno di avermi tappato la bocca. Io sto bene nel Movimento. Fintanto che mi danno la possibilità di rimanere io sono contento”, conclude Paragone.