La Destra attacca Report, Pd, M5s e LeU in difesa di Ranucci: "Museruola ai giornalisti"
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La Destra attacca Report, Pd, M5s e LeU in difesa di Ranucci: "Museruola ai giornalisti"

I consiglieri del Cda Rai di Lega e Fratelli d'Italia hanno attaccato la puntata di Report, la sinistra: "Vergognoso"

Sigfrido Ranucci
Sigfrido Ranucci
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23 Ottobre 2019 - 16.21


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È salda la difesa di Report da parte di tutte le forze democratiche e di sinistra, contro l’assalto della destra che è stata presa alla sprovvista dalle formidabili rivelazioni del servizio di Giorgio Mottola sul Russiagate. 
Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-Leu ha dichiarato: “In Italia può succedere che dirigenti leghisti scappino dalle domande dei giornalisti, ultimo caso l’inchiesta di Report. E poi nelle stanze del potere cerchino di vendicarsi scatenando i propri pretoriani, come hanno fatto oggi al cda della Rai. “Invece di spiegare all’opinione pubblica – prosegue il parlamentare di Leu – i loro atti e il perchè delle loro frequentazioni imbarazzanti a livello internazionale, si inventano pretesti per cercare di mettere la museruola ai giornalisti con la schiena diritta. È la destra italiana – conclude Fratoianni – bellezza!!”. 
Arrivano critiche anche dal deputato di Italia Viva e segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi: “Le critiche a Report dei consiglieri Lega e Fdi in Cda Rai clamoroso autogol comunicativo e spot per la trasmissione: ora tutti correranno a riguardarla su Raiplay e in rete. Vogliamo parlare di Par Condicio? A settembre Salvini leader con più spazio di parola nei talk di Rai3”.
“Nel servizio pubblico si difenda la libertà di espressione. Se qualcuno deve esprimere opinioni diverse o fornire versioni alternative ha il diritto di farlo. ma censurare non può farlo nessuno”. Così su twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti. 
La critiche arrivano dal M5s: il vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai Primo Di Nicola ha detto: “Apprendo che durante il Consiglio di amministrazione della Rai che si è svolto oggi i consiglieri di Lega e Fratelli d’Italia hanno attaccato pesantemente la trasmissione Report per il servizio andato in onda sulla cosiddetta ‘Moscopoli’. Attaccare in questo modo la libertà di informazione e la libertà di inchiesta è un attacco all’articolo 21 della Costituzione che lascia veramente senza parole. La mia solidarietà a tutti i giornalisti della Rai e a Report”. 
“Non riesco a credere, da ex presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai, che i consiglieri targati Lega e FdI nel consiglio di amministrazione Rai si siano appellati alla legge sulla par condicio per censurare la trasmissione di Report dedicata all’affaire Savoini e ai legami internazionali della Lega con Putin e l’estrema destra politica e religiosa russa e americana. Risulterebbe infatti difficile anche al più esperto agente del servizi segreti del Cremlino individuare un qualsiasi rapporto fra le elezioni regionali umbre e la ramificata rete di interessi che ha al suo centro Salvini”. Lo dichiara Marco Taradash, componente della segreteria di Più Europa. “Il servizio di Report sui retroscena dell’ascesa di Salvini ai vertici della politica italiana – prosegue – è un esempio di ottimo giornalismo per la quantità e affidabilità di documentazione esibita, per la ricerca sottostante, per la proposta di offrire la propria versione dei fatti rivolta con scrupolo a tutti protagonisti degli eventi narrati, come lo stesso Salvini, il senatore Pillon, il capo di Forza Nuova Roberto Fiore, il filosofo e consigliere di Putin Alexander Dugin, l’oligarca e finanziatore dei movimenti di destra europei nazionalisti Konstantin Malofeev e molti altri. Quasi tutti hanno risposto alle domande di Report tranne gli esponenti leghisti. Se hanno perso un’occasione di protagonismo elettorale la responsabilità è soltanto loro. Noi – conclude Taradash – continuiamo a interrogarci sul perché abbiano, in modo così inconsueto per loro, rifiutato la ribalta televisiva. Ma forse siamo un po’ ingenui”. 
“Sembra che i membri di destra del Cda Rai, invece di preoccuparsi del baratro degli ascolti in alcuni programmi ideati e lanciati nel corso della stagione sovranista, ancora viva nel servizio pubblico, perdano tempo a censurare l’informazione di Report che ha semplicemente divulgato i pericolosi intrecci di affari intorno a Salvini e ad un disegno inquietante che puntava a colpire la collocazione dell’Italia nell’alleanza atlantica e nell’Unione europea”, dichiara Emanuele Fiano, deputato del Pd e membro dell’ufficio di presidenza del gruppo in una nota. “Fatti di cui Salvini ancora non ha fornito risposte in Parlamento e per i quali abbiamo presentato interrogazioni parlamentari. Salvini la smetta di scappare, giù le mani da Report”, conclude.  

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