Salvini non vuole la Commissione contro il razzismo e invoca pretesti: "Chi può giudicare?"

Con la storiella dell'attacco alle libertà vorrebbero permettere a tutti di scrivere qualsiasi bestialità. 

Salvini e Liliana Segre
Salvini e Liliana Segre
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30 Ottobre 2019 - 08.34


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Questa fattispecie è già presente nel codice penale, la Legge Mancino contro l’odio razziale e le aggravanti sulle ingiurie per esempio. Ma non bastano. Lo vediamo tutti ogni giorno sui social come l’odio e il razzismo si mescolino. Di fronte a “Sporco Negro”, “Gli ebrei nei forni” e “I napoletani puzzano” non ci vuole uno scienziato per capire che si tratti di razzisti. Quindi la Lega e non solo cerca dei pretesti perché è reale che ci sia un problema di intolleranza. Con la storiella dell’attacco alle libertà vorrebbero permettere a tutti di scrivere qualsiasi bestialità. 
“Una commissione? E’ pericoloso che uno si permetta di decidere. Chi sono i giudici supremi? Chi giudica cosa è razzismo?”. Matteo Salvini, dallo studio di CartaBianca su Rai3, si pronuncia così sul tema della commissione parlamentare contro l’hate speech.
“Sull’antisemitismo non si discute ma – aggiunge il leader della Lega – io mi becco del razzista perchè dico di controllare gli sbarchi. E’ razzismo? E’ razzismo se un sindaco della Lega dice che vuole dare le case popolari agli italiani, prima?” “Siccome quando ripropongo certe cose ci sono i ricorsi e i giudici, dimmi chi è il giudice e poi ne parliamo”, rilancia Salvini.
Quanto al tema delle offese denunciate dalla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta a Auschwitz, il leader della Lega ricorda che “dire crepa è grave a prescindere, non c’è un’offesa più o meno grave, se a un uomo o a una donna, a un nero o a un giallo. Chi lo fa è un delinquente. Bisogna cancellare la violenza da piazze e web, ne sono vittima continuamente, ma non è che ci sono piatti diversi su cui contare gli insulti”.

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