Lega e Fratelli d’Italia all’attacco della riforma del Mes. È Matteo Salvini in prima persona a scagliarsi contro il Fondo salva-Stati, arrivando a chiedere l’intervento di Sergio Mattarella per fermare un “attentato alla sovranità nazionale”.
“Conte ha compiuto un atto gravissimo, un attentato ai danni del popolo italiano” afferma il leader della Lega, in una conferenza stampa alla Camera. “Chiediamo al garante della Costituzione di farla valere. Se il Parlamento dice A il Governo non può fare B. Nel frattempo che il Parlamento non si è pronunciato bisogna stare fermi. Noi non abbiamo cambiato idea: se M5S ha cambiato idea, occorre un altro atto parlamentare in cui si dà a Conte e Gualtieri un mandato diverso da quello che hanno dato a giugno scorso al governo″.
“Fermatevi” prosegue ancora Salvini, che chiede un incontro al Quirinale e sta valutando con i legali l’ipotesi di un esposto al Governo e a Giuseppe Conte per tradimento degli interessi nazionali. In conferenza stampa impugna il cellulare e si rivolge ai giornalisti: “Chi è a questo tavolo ha amplissima documentazione di messaggistica, whatsappistica inviata al presidente Conte e al ministro dell’economia Tria di quale fosse la posizione della Lega”, dice. In estrema sintesi, la posizione leghista era: “Non firmiamo un cazzo”. Quindi spiega che Conte e Tria, “entrambi ci rassicuravano: non abbiamo preso nessun impegno. Per cui uno si fida, se dovessimo scoprire che qualcuno l’impegno lo ha preso, embè…”.
“Aspettiamo Conte in Aula a braccia aperte…” dice poi Giorgia Meloni in una conferenza stampa sulla disponibilità a riferire in Aula del premier sul nodo del fondo salva-Stati. “Spero”, continua la leader di Fdi, che prenda le distanze dal “ministro dell’Economia che ieri ha detto” che la riforma del Mes ”è inemendabile”. Meloni sottolinea che “ci siamo impegnati a versare 125 miliardi di euro, 4 volte la legge finanziaria, a un fondo al quale l’Italia non potrebbe accedere e che di fatto servirebbe alle banche tedesche in vista della Brexit. Per noi quel trattato deve passare dal Parlamento”.
A Radio anch’io, Luigi Di Maio annuncia che ci sarà un vertice di maggioranza,
con Conte e Gualtieri, per valutare tutto il pacchetto salva stati. “Lo faremo col dialogo ed è sbagliato dire che abbiamo già approvato questo pacchetto”. Secondo il leader M5S “una cosa è un salva Stati, un’altra è uno stritola Stati sul modello Grecia. Noi abbiamo delle perplessità, ma ho fiducia sul fatto che nelle prossime ore con Conte e Gualtieri troveremo una soluzione”. Di Maio ha ribadito che “non c’è alcuna firma e l’Italia deve valutare se conviene oppure no”.
Nella notte Giuseppe Conte aveva assicurato da Accra, in Ghana, che “sarò presto in Aula e avremo la possibilità di chiarire a tutti gli italiani quello che sta accadendo, sul negoziato e su come ci siamo arrivati”. Sui tempi “non lo decido io, perché la Camera non è la mia casa, concorderò” una data “riferirò nel dettaglio come è nel mio stile. Non mi sottrarrò a nessuna interlocuzione”, aggiunge.
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