“Sabato ci aspettiamo una risposta vera da Roma e dal Lazio. Nel resto d’Italia è successo. Ma a Piazza San Giovanni deve accadere qualcosa di grande, altrimenti chi ha manifestato nelle altre città si sentirà solo. Per chi sta impigrito sul divano è arrivato il momento di alzarsi, di smetterla di pensare che il problema riguarda altri, che sia ancora il momento di delegare”. Lo dice, in un’intervista a Repubblica, Mattia Santori, uno dei leader delle Sardine.
A Repubblica e al Foglio il 32enne bolognese ribadisce che le Sardine non diventeranno un partito politico:
“Prima di tutto – spiega al Foglio – perché il nostro obiettivo è diverso: fornire alla politica alcuni spunti, ribadire il no allo scontro verbale sterile, aiutare a rinnovare in questo senso il messaggio, dare una motivazione a chi non si accontenta di scegliere tra le provocazioni di Salvini e l’indifferenza di alcuni partiti, riempire un vuoto di rappresentanza ma nel senso prima di tutto della presenza, con creatività”.
Al sondaggio di Ilvo Diamanti – secondo cui un italiano su 4 mostra interesse per le Sardine – Santori risponde:
“Questi sondaggi fotografano l’interesse nei nostri confronti, ma non la partecipazione effettiva. A noi interessa solo quella”. Quanto alla Lega sotto al 30% e al ruolo delle Sardine in merito, il 32enne commenta a Repubblica: “Noi proviamo a riempire il cervello delle persone prima che qualcuno riesca a riempire la loro pancia. Sembra che ci stiamo riuscendo”.
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