Le storie di cambio di casacca non sono solo unilaterali: abituati come siamo a vedere persone ‘di sinistra’ cominciare a vestire i colori della destra più estrema, che possa succedere anche il contrario non ci pensiamo spesso. Eppure succede, anche se Massimiliano Rugo, ex Fratelli d’Italia non si può certo definire di sinistra. Anzi: tra i suoi obiettivi ci sarebbe quello di rifondare il Msi.
Eppure Massimiliano Rugo, ex candidato sindaco a Bibbona (Livorno), la tessere di Fratelli d’Italia l’ha restituita. Non solo: ha contattato la Sea Watch e ha chiesto di potersi imbarcare nella stessa nave di Carola Rackete, la stessa contro cui la destra ha sbraitato negli ultimi mesi, per salvare i migranti. Perché, dice lui, “non si tratta di essere di destra o di sinistra, andare a soccorrere persone in pericolo che hanno alle spalle storie di dolore è semplicemente una scelta di buon senso. Si tratta di essere delle brave persone e di sfatare tutte quelle frasi di propaganda che vogliono convincerci che il pericolo sono gli immigrati. Trovo sbagliato fare campagna elettorale sulla loro pelle”.
Sentire parole del genere provenire da uno come Rugo fa girare la testa. E ci ricorda che le brave persone, a cercarle bene, esistono. Anche tra le fila della destra. Persone che credono semplicemente in valori diversi dalla sinistra, ma che con essa condividono un valore universale, il rispetto per la vita umana.
E quindi Massimiliano Rugo è da stimare. Da contrastare politicamente, certo, ma avere la capacità, in questi tempi folli di estremismi, di mettere un punto fermo, un confine oltre cui non si va, questo è lodevole, inaspettato, umano. Un segno di speranza e di buona volontà che sicuramente i sovranisti (e in primis i due odiatori di professione Meloni e Salvini) non prenderanno bene.
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