Su una cosa con Giorgia Meloni possiamo essere d’accordo: le Sardine sono state determinanti per la vittoria di Bonaccini in Emilia Romagna. Poi certo, le interpretazioni cambiano: per la Meloni, le Sardine sono state ‘studiate a tavolino’ per ‘mobilitare l’elettorato di centro-sinistra’.
Non si capisce dove sia il problema nel mobilitare l’elettorato, dato che è quello che Lega e FdI fanno da anni. Loro lo fanno con gli slogan, la propaganda, i meme su internet, gli insulti, gli occhiolini alla destra estrema e violenta. Le Sardine lo hanno fatto con ironia, musica e piazze piane. E soprattutto, a costo zero.
Forse è questa gratuità che non riesce a convincere Giorgia Meloni, così come tutta la destra. Non riescono a credere che non ci sia un tornaconto, solo la genuina voglia di ricacciare questo rigurgito di estremismo da dove è venuto.
No, per la Meloni deve esserci qualcosa sotto. Non è possibile, pensa la leader di Fratelli d’Italia, che la sinistra sia riuscita a riorganizzarsi in così poco tempo.
Lasciamo che lo creda. Un simile livello di isteria (perché vista la quantità di volte che la Meloni ha citato le Sardine siamo autorizzati a credere che non ci dorma la notte) può solo far piacere. Perché vuol dire che le Sardine sono riuscite lì dove tutti gli altri hanno fallito: li hanno spaventati, li hanno distratti. E poi li hanno sconfitti.
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