Elly Schlein zittisce la Lega: "Ai tavoli Ue sull'immigrazione a difendere l'Italia c'ero io, non voi"

A Piazzapulita Elly Schlein risponde a tono al leghista Molinari: "Io sono d'accordo sul fatto che bisogna regolamentare l'immigrazione, ma non ho scritto io la Bossi-Fini, siete stati voi"

Elly Schlein
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21 Febbraio 2020 - 13.38


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Cosa serve per smontare la Lega e la sua propaganda? Preparazione e conoscenza dei fatti. Basta questo, e nella politica italiana non è affatto scontato. Al momento, chi porta avanti queste bandiere è la vicepresidente dell’Emilia Romagna Elly Schlein, che ieri a Piazzapulita ha costretto al silenzio il leghista Molinari sul tema dell’immigrazione. 
Sull’immigrazione la Lega ha marciato sopra per fare propaganda con un meccanismo molto semplice: capendo il fondamentale razzismo e intolleranza della loro base, si è spinto sull’unire i concetti di immigrazione e insicurezza, creando due decreti che in realtà non fanno altro che aumentare l’insicurezza, perché impediscono allo Stato qualsiasi tipo di controllo su chi si trova irregolarmente in Italia. Non solo, ma permettono a vari datori di lavoro di sfruttare queste persone, che non hanno nessuna tutela. 
Aumentanto la povertà, aumenta l’insicurezza: e le nostre strade sono piene di persone gettate fuori dai centri di accoglienza proprio per effetto dei decreti sicurezza. Liberi, o costretti, a delinquere perché non possono accedere a un regolare contratto di lavoro. Questo non fa altro che portare acqua al mulino della Lega, che rafforza così la sua tesi che gli immigrati sono qui solo per delinquere. 
“Il punto” ha spiegato Elly Schlein, “è che nel 2003 la Lega era già al governo con Berlusconi quando vi è sfuggito che è stato approvato il regolamento di Dublino che è quello che ha bloccato in Italia migliaia di richiedenti asilo e ha consentito agli altri paesi europei di rimandarli in Italia per il solo fatto di essere rientrati in Italia. A me dispiace fare questo ragionamento in questi termini perché io sono una federalista convinta, ma devo dire che a fare l’interesse italiano sul tavolo quando si trattava di riformare questa regola c’ero io e a voi non vi ho mai visto per le famose 22 riunioni. Questo è un punto”.

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“Poi – prosegue Schlein – sono d’accordissimo che bisogna creare vie legali e sicure per l’accesso al paese, soprattutto per chi se la prende con gli irregolari e non con chi li impiega irregolarmente nelle aziende e nei campi. Però vorrei aggiungere che non ho scritto io la Bossi-Fini, che è una legge che dice che l’unico modo per entrare legalmente in Italia è entrarci con un contratto regolare dal Mali e dal Senegal. Ma quando mai, è un’ipocrisia”.

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