Crimi al Pd: "Se dite sì al Mes state mettendo in discussione anche Conte"

Il reggente dei 5 stelle al Fatto contesta le aperture di Zingaretti al Fondo Salva Stati

Vito Crimi
Vito Crimi
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15 Aprile 2020 - 07.47


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Vito Crimi, capo politico reggente dei 5 Stelle, chiude totalmente la porta all’ipotesi di un ricorso al Mes. Lo fa sulle colonne del Fatto Quotidiano all’indomani delle aperture di alcune forze politiche, tra cui il Pd, che spinge per dire di sì alla versione “senza condizionalità” del Fondo Salva-Stati. Una posizione che vede concordi la Confindustria, Italia Viva, parti di Leu, e Forza Italia. 

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“L’Italia non farà mai ricorso al Mes, noi Cinque stelle non potremo mai accettarlo” afferma Crimi, che si dice stupito dalle parole del Pd, che “mettono in discussione la linea del Governo e del presidente del Consiglio Conte, che ha espresso la necessità di altri strumenti contro la crisi”. Secondo il capo politico facente funzioni del M5s, dopo il passo indietro di Di Maio, “il Mes senza condizionalità non esiste”, innanzitutto “perché non è stato ancora approvato”, poi “perché queste condizialità sarebbero alleggerite solo nella fase di pre-valutazione del Paese che chieda di farvi ricorso” e pertanto – altro problema – riguarda “come e quando si dovrà restituire il prestito, che è tutto da definire”.
Pertanto, per Crimi “l’Italia non è la Spagna” e “se altri Paesi riterranno di voler utilizzare un Mes light, nessun problema. Ma per noi rimane una fregatura. Non lo voteremo mai in Parlamento”. Quanto alla frattura nella maggioranza, questa – secondo Crimi – “dipende dall’atteggiamento sbagliato del Pd, che sta smentendo il premier” e pertanto serve solo che “il Pd chiarisca al Paese perché ha cambiato posizione”.

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