Non vede parità di genere e si dice amareggiata. Al Corriere della Sera, Emma Bonino parla della mancata meritocrazia e dell’assenza delle donne al potere, in particolare in quei gruppi che dovrebbero ridisegnare l’Italia: “Nessuna nel comitato tecnico scientifico che lavora con la Protezione civile. Quattro su 17 in quello di Colao”.
“In Italia la parità di genere esiste solo il sabato e alla domenica nei convegni. Poi dal lunedì chi ha il potere reinserisce il pilota automatico e sceglie gli uomini che conosce, di cui è amico, che gli girano intorno. Ci saranno ormai già 15 task force e un proliferare di “tavoli” che sembra di stare all’Ikea, e le donne sono infima minoranza. Altro che parità di genere”.
Il suo pensiero va poi alle tante donne che in questo periodo così delicato si sono fatte carico di famiglia e lavoro.
“Se c’è qualcuno che in queste settimane si è preso sulle spalle gli equilibri famigliari, ha dovuto conciliare tempo di lavoro e di vita, beh, quelle sono state le donne. E tu oggi le vuoi tenere fuori dalle decisioni sull’Italia che verrà? Ma con chi devi parlare di come riaprire le scuole, se non con le donne?”.
Contraria alle quote rose, la Bonino ha notato che a volte la “forzatura” è necessaria: “Appena non c’è una legge che obbliga, come nelle task force governative, (la quota rosa) sparisce”. Il motivo? Il rifiuto della meritocrazia e il prevalere della “rete dei vecchi amici che si frequentano e si conoscono”.
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