Salvini vira sul complottismo: "A qualcuno fa comodo tenere gli italiani in casa"

Il capo della Lega in crisi di consensi attacca il governo e evoca scenari terribili: "Gli imprenditori mi dicono che o arrivano i soldi o licenziano, io temo per la tenuta sociale"

Matteo Salvini
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27 Aprile 2020 - 12.37


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Dal razzismo al La riapertura viene rimandata forse perché “a qualcuno fa comodo tenere gli italiani chiuso in casa”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini a ‘Quarta Repubblica’. “Mi viene il dubbio che qualcuno rimandi in là la riapertura perché a qualcuno fa comodo tenere gli italiani chiusi in casa”.
E poi: gli imprenditori mi dicono che o arrivano i soldi o licenziano, io temo per la tenuta sociale. Ma Conte vede i sondaggi e dice vado in Tv perché sono gradito. Non vorrei che qualcuno a palazzo Chigi si stesse abituando”.
La diretta social della mattina
“Ripartire, in sicurezza ma riaprire”. Matteo Salvini da Facebook, e con una diretta social, ribadisce che “occorrono buon senso e coraggio, bisogna fidarsi degli italiani e farli tornare a sperare, guadagnare, camminare, lavorare, sognare”. “Lavoratori, imprenditori, artigiani, ristoratori, commercianti, precari, partite Iva e padri di famiglia non possono più aspettare”, sottolinea il leader della Lega. 

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“Tantissimi cittadini ci chiedono di organizzarci, non solo in rete, per farci vedere e sentire. Sicuri, con le mascherine, a distanza, pacifici e determinati, noi siamo pronti”, annuncia. “Oltre al virus, fame e mancanza di libertà? Non lo possiamo permettere. Prima di tutto, l’Italia e gli italiani”, dice ancora. “Hanno creato 15 task force per arrivare a chiusure fino a maggio e forse al permesso di andare a trovare mamma e papà ma se abitano nella nostra città e previa autocertificazione. Possiamo dire basta? Dopo 47 giorni di reclusione diciamo basta, fateci uscire, e guadagnare e lavorare, e fare la nostra vita, certo mai come prima”.

Così Matteo Salvini in una diretta Facebook.

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“Perché questa mancanza di coraggio e di certezze? Perché aprire a giugno molte attività? Al governo qualcuno ha capito che molte non riapriranno, se vanno avanti così? Che così porteranno i libri in tribunale?”. 

«Un’altra lunga e confusa conferenza stampa di Conte per dirci che, in sostanza, la fase due è quasi identica alla fase uno. Agli italiani che mi stanno scrivendo per capirci qualcosa di più devo confessare che non ne so nulla. Conte decide evidentemente da solo della vita  e della libertà di ciascuno di noi”. Lo dichiara il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “Quando avremo i testi cercheremo di capirci qualcosa di più. Intanto posso dire che non condivido minimamente la scelta di riaprire le attività produttive per settori e lasciare fermi per molte settimane interi comparti economici, esponendoli a una chiusura quasi certa – prosegue Meloni -. Il criterio doveva essere un altro: chi può garantire le norme anti-contagio e la sicurezza dei lavoratori deve poter riaprire. E lo stato deve sanificare a spese sue. Invece no. Si decide che qualcuno non deve avere speranza. Ma perché un ristorante, o un bar, che riesce a garantire le distanze e i dispositivi di sicurezza non può aprire con gli altri? Perché un centro estetico che ha le cabine per l’auto trattamento non può aprire con gli altri? Perché un parrucchiere che può garantire il rapporto di uno a uno non può aprire con gli altri? Perché una palestra che garantisce l’allenamento singolo non può aprire con gli altri? E potrei fare molti altri esempi. Perché, insomma, dobbiamo massacrare interi settori che rischiano di non riaprire mai più? Per avere la possibilità di fare un’altra conferenza stampa alle otto di sera?».

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