Dopo l'ultimatum a Conte Renzi fa marcia indietro: "Segnali incoraggianti per la maggioranza"

Il leader di Italia Viva: "Il presidente del Consiglio si è reso conto che le cose non vanno sulla liquidità".

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1 Maggio 2020 - 19.34


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Ieri sembrava pronto a dare l’ultimatum a Conte. Oggi Matteo renzi fa un passo indietro e dice di vedere “segnali incoraggianti” nei rapporti tra le forze di maggioranza per la fase 2. Tra il restare all’interno di un governo che, a suo dire, ‘calpesta la costituzione’, e uscire dall’esecutivo, Renzi dice di vedere “una terza ipotesi”: “Il governo smette di fare dpcm, il governo inizia a dare i soldi, le cose che noi abbiamo contestato anziché essere criticate per partito preso, per pregiudizio ideologico vengono considerate per quello che sono, il tentativo di dare un aiuto concreto e si inizia a fare le cose sul serio”. 
Il leader di Iv si è detto assolutamente favorevole ad una riapertura calibrata nei territori: “Noi abbiamo dei territori che non vedono contagiati da giorni. Abbiamo una situazione in generale che sta migliorando – afferma Renzi – Non sottovaluto quello che è accaduto, mi colpisce quando dicono che sottovaluto. Ma per carità di Dio, morire da soli, senza avere un familiare accanto, è una cosa che spacca il cuore”.
“Ma penso – sostiene – che ciò che sta accadendo, e questo è il compito della politica, avrà conseguenze nei prossimi sei mesi”. “Il populismo vive di sondaggi, di attenzione all’istante, a ciò che accade adesso, mentre la politica dovrebbe prevedere qualche mese prima – sottolinea ancora Renzi – Se non ripartiamo adesso, specie nei territori in cui si può ripartire, il lavoro perderà significato e sarò tutto sussidi e assistenzialismo”.

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