Ora c’è la voglia di uscire dal contagio. Ma poi ci sarà da fare i conti con la recessione e la disoccupazione.
“Con la crescita inevitabile di Conte, nello stato di emergenza è venuto fuori il premier. E Salvini paga necessariamente il mancato contatto con il popolo”.
Lo ha detto a Repubblica Massimo Cacciari precisando che “però i populismi non sono tramontati neanche a sinistra, basta vedere il governatore campano De Luca. Luca Zaia potrà capitalizzare il suo consenso con la fase 3, in autunno, quando si capirà se Conte saprà affrontare la recessione. Ci attendono almeno un milione e mezzo di disoccupati e milioni di nuovi poveri”.
“A quel punto – dice ancora l’ex sindaco di Venezia – la responsabilità potrebbe essere tale che si imporrebbe una fase di unità nazionale, come nel 2011, con lo spread a 500. In questo scenario anche Zaia potrebbe giocare le sue carte”.
Cacciari parla poi dell’errore più grande commesso dal Governo: “Non bisognava passare dalle banche per il finanziamento, ma versare le somme direttamente sui conti correnti – afferma -. Non si rendono conto che molte imprese stanno morendo. Moltissimi imprenditori non riapriranno più. Un errore drammatico”.
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