Un “patto con le opposizioni” su tre riforme chiave, per dare una “svolta” all’Italia, dice Giuseppe Conte sul Foglio. Al premier affida “trenta idee per ripartire”, invece, Matteo Salvini sul Corriere della Sera. In una partita in cui né il capo del Governo né il leader dell’opposizione sembrano avere buone carte – l’uno indebolito da una maggioranza sfilacciata e da mesi logoranti di lavoro sull’emergenza, l’altro in difficoltà nella lettura politica e nel rapporto con gli alleati – c’è più strategia che concretezza nelle prove di dialogo a mezzo stampa.
Conte al Foglio: ”È l’ora della svolta. Ora un patto con le opposizioni”.
Ci sono tre punti su cui Giuseppe Conte tende la mano al centrodestra per dare una svolta all’Italia. “Un primo obiettivo” dice in un’intervista concessa al direttore Claudio Cerasa, è ”“introdurre alcune modifiche al diritto societario per favorire la capitalizzazione delle imprese e introdurre modelli di governance più snelli ed efficaci, senza comprimere i diritti delle minoranze”, a partire dal prossimo decreto legge sulle semplificazioni. Sul tavolo del Governo c’è anche il caso, molto discusso politicamente, del prestito chiesto da Fca a Intesa Sanpaolo e garantito da Sace. Ma c’è il tema più ampio della sburocratizzazione del Paese, “la madre di tutte le riforme, l’unica in grado di rilanciare la competitività e di accrescere la produttività”. C’è il tema dei cantieri, con il faro del “modello Genova”, che è “giunto il momento di ribattezzarlo modello Italia”. Un secondo obiettivo è “rendere più efficace il sistema giustizia” accelerando i tempi di quella civile, penale e tributaria. Sulla giustizia Conte spiega che ogni progetto di riforma “deve garantire l’autonomia della magistratura e l’indipendenza della politica”, ma quanto alla separazione delle carriere “questa esiste già” e qualcosa in più “si può fare sulla distinzione delle funzioni”. Un terzo obiettivo è “creare a livello europeo un quadro regolatorio sul piano fiscale per bandire la pratiche di dumping fiscale”.
Salvini al Corriere: “Le proposte a Conte, ma lui disobbedisca alla Cgil”
“Conte chiede il contributo dell’opposizione? Il nostro c’è, abbiamo 30 proposte già impacchettate. Il problema è se lui si permetterà di disobbedire a chi comanda in questo governo e in questo Paese, la Cgil” dice il leader della Lega Matteo Salvini, intervistato da Marco Cremonesi sul Corriere della Sera. “I sindacati delle costruzioni hanno appena fatto sapere che se si tocca il codice degli appalti, loro lotteranno con ogni mezzo. E allora, altro che ammodernamento e semplificazione: questa è una scelta di campo. Da una parte burocrazia, centralismo e Cgil. Dall’altra la libertà d’impresa”. Anche Salvini parla di modello Genova per chiedere lo stop al codice degli appalti.
Il giorno dopo la mancata spallata al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede – “mi aspettavo esattamente quello che è accaduto”, d’altra parte “che la parola di Renzi valga meno che zero ormai lo sanno tutti” – Salvini raffredda anche la piazza di centrodestra: “Una manifestazione di piazza vera ci sarà solo ai primi di luglio. Il 2 giugno, per essere in piazza in maniera rispettosa e sicura faremo presidi in ogni capoluogo di Regione con i parlamentari”.
Argomenti: giuseppe conte