Il patriottismo dei sedicenti patrioti che patrioti non sono. O meglio non possono esserlo fino in fondo non riconoscendo la Liberazione dal nazi-fascismo la pietra miliare della democrazia italiana.
E sempre più sfacciatamente non lo nascondono: “Domani è la #FestadellaRepubblica, il giorno in cui nel 1946 gli italiani decisero a maggioranza di scegliere la Repubblica e di abbandonare la Monarchia, quella che non aveva impedito la Marcia su Roma, che aveva portato al governo #Mussolini, che aveva firmato le Leggi razziali, che era scappata nel momento più difficile. Gli italiani scelsero e questa è la loro festa. Di tutti gli italiani. Nessuno escluso”.
Lo scrive su Facebook Emanuele Fiano, del Pd.
“Chi domani ha deciso di scegliere questa data per manifestazioni di parte infrange un patto non scritto che ha stabilito il calendario civile di questo paese. Fatto di date comuni, e di radici comuni -prosegue il deputato dem-. La Liberazione dai fascisti e dai nazisti, la scelta della Repubblica, il giorno in cui onoriamo le nostre Forze Armate, il Giorno della Memoria, il Giorno del Ricordo, il giorno in cui ricordiamo le Vittime di mafia e quello delle vittime del terrorismo, e altre ancora”.
“Negli Usa i Repubblicani non si sognerebbero mai di fare una manifestazione il 4 Luglio contro il governo, uguale in Francia il 24 Luglio, o in Israele il giorno dell’indipendenza, o in Germania il giorno della riunificazione. Chi lo fa oggi in Italia lo vuole unito o diviso questo paese?”, scrive ancora Fiano.
“Permettetemi di non essere sicuro della risposta. Specialmente se si accompagneranno ai fascisti di CasaPound o MarciasuRoma e ai paragolpisti Aperol di Pappalardo. Il 2 Giugno è degli italiani, non di una parte sola, chi tiene alla sua parte e non al tutto, non si merita la nostra storia”, conclude.
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