Ora che i loro amici di Casapound sono stati finalmente sgomberati, molti membri di Fratelli d’Italia si sentono in dovere di indignarsi e di gettare la maschera. Se già i vertici del partito hanno definito lo sgombero dello stabile occupato abusivamente da 17 anni ‘un’ingiustizia’, ora interviene anche Ignazio La Russa, che dichiara: “La vicenda dell’immobile di via Napoleone III in uso a Casapound torna nuovamente alla ribalta ma su oltre cento immobili occupati a Roma, in alcuni casi teatri anche di attività poco chiare, non leggo né sento nulla. Non vorrei ci fosse un pregiudizio politico o ideologico del M5S e della sinistra alla base di questo accanimento”.
Bisognerebbe spiegare a La Russa che “l’accanimento ideologico” altro non è che desiderio di far rispettare la legge, cosa che Casapound non ha fatto per quasi vent’anni. È tra l’altro è una menzogna che non si facciano altri sgomberi nella città di Roma: senza contare quelli avvenuti al presidio di Baobab Experience a Piazzale Tiburtino la scorsa settimana, lo sgombero di Primavalle lo scorso luglio racconta una storia diversa. Inoltre, nel piano sgomberi approvato dal Comune di Roma l’anno scorso non figurava Casapound: la realtà è che l’organizzazione neofascista ha potuto godere per 17 anni di una sorta di immunità, finalmente corretta e che ora, come si augurano le organizzazioni neofasciste, conduca a uno scioglimento del gruppo.
La Russa difende i fascisti di Casapound: "Contro di loro accanimento ideologico"
Il senatore di FdI: "Su oltre cento immobili occupati a Roma, in alcuni casi teatri anche di attività poco chiare, non leggo né sento nulla"
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4 Giugno 2020 - 17.19
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