Matteo Salvini, lo stesso che quando Attilio Fontana e Giulio Gallera sono stati convocati dai pm di Bergamo per l’inchiesta sulla mancata istituzione delle zone rosse di Alzano e Nembro aveva parlato di una ‘vergogna’ e che Fontana e Gallera andavano ‘lasciati lavorare’, oggi esprime invece soddisafazione per il fatto che, nell’ambito della stessa inchiesta, Conte, Speranza e Lamorgese siano stati convocati come ‘persone informate dei fatti’: “Dopo tante menzogne e attacchi vergognosi, giustizia è fatta – ha commentato -. Chi ha sbagliato deve pagare”.
È da notare come Salvini sia spudoratamente garantista coi suoi e manettaro con i suoi avversari, ma stavolta passa il segno: una testimonianza non corrisponde a un’indagine e le inchieste sulla malagestione in Lombardia sono numerose e vedono coinvolte tutte amministratori leghisti. Non da ultimo, l’inchiesta sulla partita di camici affidata all’azienda della moglie di Fontana, o lo strano caso dell’appalto dei test sierologici affidato da Gallera a un’azienda senza gara. Appalto peraltro annullato dal Tar.
Dopo tante menzogne e attacchi vergognosi, giustizia è fatta: chi ha sbagliato deve pagare. pic.twitter.com/5pPRQj3wv4
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) June 10, 2020
Argomenti: giuseppe conte