Fin da bambino attendevo con le mie sorelle la notte di san Lorenzo. Era la nonna ancora giovane vedova per la morte del nonno in Libia a guidarci sulla terrazza più alta della casa in campagna, allora in Calabria, di fronte all’Etna e a Taormina.
Uno spettacolo anche di notte che ci teneva svegli con la testa verso l’alto.
Oggi in qualche modo il rito di san Lorenzo si ripete a Sermugnano nella Tuscia con i nipoti sdraiati sul prato ed io sotto interrogatorio: ma perché nonno le stelle cadenti così rare, se ne vedono poche? Difficile rispondere anche se la mia nonna mi diceva che sempre le stelle, a saperle guardare hanno qualcosa di importante da raccontarci. Sulla pandemia però anche le stelle non hanno risposte precise ed il loro silenzio forse chiama in causa soprattutto cittadini e governanti specie per i loro comportamenti.
Di sicuro il virus continua a fare vittime e tante , in molte parti del mondo e fortunatamente in Italia è meno grave anche se crescono nuovi focolai specie sulle spiagge e nei luoghi della cosiddetta movida. Colpisce però una sorte di una certa incoscienza da parte delle autorità nel fare più efficacemente applicare le regole, spiegando che la libertà sacrosanta di ciascuno non può però mettere in gioco quella degli altri e soprattutto la sua salute.
Con la dichiarazione del nuovo zar di Russia Putin ha annunciato al mondo la scoperta del primo vaccino (Sputnik 5) rinfocolando una competizione mondiale, comprensibile ma anche grottesca come se fosse in gioco il campionato mondiale di calcio.
Anche i nostri scienziati dell’istituto Spallanzani hanno annunziato da qualche tempo notizie su sperimentazioni avanzate e promettenti. Forse anche sotto l’effetto quasi di una gara pubblicitaria il nostro presidente del Consiglio non ha saputo resistere e ha voluto irresponsabilmente annunciare che la somministrazione del vaccino sarà volontaria-non obbligatoria.
Annuncio più che sconcertante in sintonia con le posizioni negazioniste e le polemiche sin troppo aspre sull’uso delle mascherine e la sceneggiata dei giorni scorsi di Vittorio Sgarbi.
Del resto questo presidente del Consiglio si è già fatto pubblicità con la trovata del tunnel tra Reggio Calabria e Messina, senza dire una parola sullo scandalo “mostruoso” dei parlamentari che hanno utilizzato il bonus covid unitamente a parecchi consiglieri regionali e comunali.
Insieme a tutte le gravi questioni che attendono la politica italiana, alla vigilia ormai di un importante turno di elezioni regionali e amministrative a settembre accompagnate da un referendum ambiguo contro la castra e la riduzione dei parlamentari, il paese si trova dinnanzi a scelte importantissime, sul piano economico, della scuola, della saluta e dei rapporti centro-periferie, tutti temi che richiederebbero ben altro impegno, altra moralità e qualità oltre a una seria consapevolezza di governo.
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