“Rischiamo di sparire senza politica e identità chiara”. È il messaggio dell’ex ministra Giulia Grillo, in una intervista al Mattino. Il risultato del M5s “deve aprire una profonda riflessione all’interno del Movimento per mettere nero su bianco la questione delle elezioni locali. Nelle realtà locali alcuni sistemi di potere sono difficili da scardinare e proprio da qui i vecchi partiti alimentano la propria forza, ma questa non può essere una scusa per evitare di individuare gli sbagli o le mancanze del M5s”.
“Non è più procrastinabile – dice ancora – un confronto costruttivo per analizzare le criticità e le relative responsabilità. Non ho mai nascosto la mia predilezione per un organo collegiale, con il quale delineare una linea politica chiara e coerente che restituisca un’identità definita alla nostra comunità. Ma prima di pensare a un organo collegiale, si dovrà passare dalla modifica dello Statuto poi ai prossimi Stati Generali dovremo eleggere un capo politico adeguato che traghetti il Movimento verso questo rinnovamento”.
Alla domanda se il governo Conte rischia o necessita di un rimpasto verso un metodo più identitario, Grillo risponde:
“Se intende maggiormente caratterizzato dai partiti che compongono la maggioranza, credo che non ce ne sia affatto bisogno. Non credo che in questo momento storico il Paese abbia bisogno di rimpasti, ma di azioni efficaci per il rilancio dell’economia e della sanità. Il sì al referendum ha vinto con una percentuale importante: gli italiani continuano ad apprezzare l’operato del Governo e del presidente Conte”.
Di Maio, le viene ricordato, lavora a un accordo con Pd alle Comunali 2021: “A livello locale devono avere voce in capitolo coloro che da anni si spendono sul territorio: solo loro possono decidere se correre insieme al Pd o meno. In Puglia era impensabile che Antonella Laricchia corresse a sostegno di Emiliano, avrebbe significato negare cinque anni di dura opposizione”.
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