Non ci sono più tamponi e reagenti nel Paese. Le Regioni chiedono lo stop per gli asintomatici

Lettera dei governatori al ministro Roberto Speranza: "Impossibile tracciare tutti, fissare priorità".

Il ministro della Salute, Roberto Speranza
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26 Ottobre 2020 - 08.09


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I presidenti di Regione disperati scrivono una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza per escludere gli asintomatici dalle operazioni di test sul Covid-19, si chiede di fissare delle priorità perché diventa “impossibile tracciare tutti” e per ridurre le code, servono scelte. Una proposta che difficilmente passerà alla Conferenza Stato-Regioni, ma che sulle pagine della Repubblica trova già un fiero oppositore in Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, che proprio su tamponi e test ha costruito la riscossa del Veneto nella prima ondata della pandemia. 

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“Escludere gli asintomatici dal tracciamento è una catastrofe annunciata – afferma – Sono irresponsabili. La vera lotta contro il virus è una lotta contro chi lo trasmette. Dopo decine di pubblicazioni sulle riviste scientifiche internazionali, rimango stupito quando ancora qualcuno ha il coraggio di sostenere che gli asintomatici non siano un problema”. Invece, sostiene Crisanti, la strada da seguire è quella del “tracciamento e della prevenzione, queste sono le parole d’ordine. Tutti i programmi che hanno avuto successo nel contrasto del virus erano basati sul tracciamento degli asintomatici. La Cina ha fatto 9 milioni di tamponi, per prendere gli asintomatici. E oggi parliamo di modello-Wuhan. Il differente andamento dell’epidemia in Veneto, durante la prima ondata, è dovuto al fatto che abbiamo cercato gli asintomatici”

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