L’incredibile trasformismo della destra italiana, la capacità tutta loro di dire un giorno una cosa e il giorno dopo negarla, oggi si incarna nell’ipocrisia di Giorgia Meloni, che su twitter scrive: “Le priorità di Pd e M5S per combattere l’epidemia e aiutare il tessuto produttivo: arriva in discussione in aula al Parlamento la legge sull’omotransfobia. Poi sarà la volta di quella sullo Ius soli. Il resto può aspettare, tanto mica stiamo vivendo una crisi economica epocale”.
Così afferma quella che non più tardi di ieri, insieme al degno commpare Salvini, accusava il Governo di farevterrorismo sul Covid e che si parla solo di Covid dimenticando le altre emergenze. Peraltro, se la destra non avesse fatto vile ostruzionismo a una legge che è solo un segno di civiltà in un paese che si dice democratico e avesse lasciato che la discussione si svolgesse quest’estate, quando la situazione emergenziale era più sotto controllo, ora avremmo tutto il tempo di parlare dell’emergenza. Ma Giorgia Meloni ha in testa di decidere lei quali sono le priorità del Parlamento, non avendo ben chiaro come funziona un paese democratico: non esistono leggi di serie a e di serie b, diritti di prima o seconda fascia. In un paese civile si discute di ogni legge e soprattutto non si fa ostruzionismo per paura di affrontare un dibattito democratico. Peraltro, come quasi un anno di Dpcm dovrebbe aver insegnato, è il Governo che decide i Dpcm (Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri), non il Parlamento. Ma ogni occasione è buona per approfiottare dell’ignoranza di come funziona lo stato italiano.
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