Lo scorso luglio Salvini, Vittorio Sgarbi e Andrea Bocelli si sono resi protagonisti di uno squallido spettacolino ospitato dal senato, un convegno per gli ‘scettici’ del Covid. Scettici, per non dire negazionisti. Perché è proprio questa parolina a dare fastidio a Salvini che oggi fa un mezoz mea culpa: “È stato un errore” ammette a SkyTg24, ma: “Posso chiedere a tutti di non usare quel termine? Ci ricorda i campi di sterminio, gli ebrei, i nazisti. Se si vuol far polemica politica ci sono tanti altri termini. Ma parlare di negazionismo, di fascismo, di nazismo, in questo momento è qualcosa che non rende giustizia a chi lo fa…”.
Insomma, quel che è accaduto è abbastanza chiaro: a fronte di oltre 600 morti al giorno, il delirio del virus che non esiste – che Salvini ha cavalcato per tutta l’estate – non funziona più. Ma non si possono nemmeno buttare alle ortiche i voti di quella masnada di imbecilli che hanno affollato Roma nelle due manifestazioni negazioniste. Meglio optare per u8n termine politicamente corretto, come ‘scettici’.
Salvini, scuse a metà: "un errore" il convegno negazionista, "ma quel termine non mi piace"
"È stato un errore" ammette a SkyTg24, ma: "Posso chiedere a tutti di non usare quel termine? Ci ricorda i campi di sterminio, gli ebrei, i nazisti".
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21 Novembre 2020 - 15.52
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