La figlia di Carlo Calenda, Tay, ha parlato dopo la colluttazione avvenuta sabato durante la Marcia della Libertà, dove la fotoreporter partecipava per lavoro e non in qualità di manifestante, ha ricevuto un colpo allo zigomo durante una carica delle forze dell’ordine. Ora racconta: “La polizia ha caricato e non ho visto più niente, ho sentito un colpo sulla guancia destra, una manganellata. Ma niente di grave, il volto si è già sgonfiato. La tensione è sempre più alta in Francia, ho paura che ci saranno violenze sempre più gravi e che qualcuno morirà”.
La giovane, che vive a Parigi da dieci anni, ripercorre gli attimi vissuti durante la Marcia delle libertà, svoltasi sabato in Francia: “Sono tanti anni che seguo le manifestazioni, quest’estate ho fotografato anche i cortei dei poliziotti e penso che anche loro spesso siano vittime di una gestione dissennata dell’ordine pubblico. Ciò non toglie che la manifestazione di sabato fosse giusta e che l’idea di limitare la libertà di stampa vietando di filmare gli agenti sia incomprensibile”
A chi le domanda se la vicenda dei 4 agenti di polizia implicati nel pestaggio a Parigi del produttore musicale nero Michel Zecler segni uno spartiacque, Tay Calenda risponde:
“In Francia gli abusi della polizia sono un problema strutturale. Gli agenti spesso sono giovani, malpagati, poco formati, mandati allo sbaraglio da gerarchie alle quali nessuno chiederà conto”.
Dopo i fatti di sabato, Carlo Calenda aveva scritto su Twitter “mannaggia alla miseria! Tay! I figli manifestanti! Per fortuna è tosta come l’acciaio. Daje figlia”, condividendo il post dell’account Twitter di ‘Reporters En Colère’ che mostrava il volto ferito di sua figlia.