Sgarbi straparla: "Tenere chiusi i musei è folle, come chiudere le piste da sci"

Un concentrato di arroganza e di pressappochismo scientifico il tutto contornato ovviamente dai soliti strepiti e dalla convinzione di essere sempre nel giusto

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi
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2 Dicembre 2020 - 21.27


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È tornato a parlare Vittorio Sgarbi. Se ne sentivamo o meno la mancanza, è un altro discorso, ma inq uanto alle cose che dice sono sempre le più sbagliate. Un concentrato di arroganza e di pressappochismo scientifico il tutto contornato ovviamente dai soliti strepiti e dalla convinzione di essere sempre nel giusto, sempre, anche quando si ha platealmente torto marcio.
“Doveroso riaprire i musei. Per quanto riguarda poi i luoghi di cultura all’aperto, i musei a cielo aperto, è proprio folle questa decisione. Così come è folle tenere gli impianti sciistici chiusi. All’aria aperta il contagio è quasi zero. E poi i musei sono servizi essenziali, come lo sono gli ospedali e i trasporti. Solo che sui trasporti, visti gli assembramenti, il rischio contagio c’è, nei musei no. Questa è una violenza contro la cultura e la civiltà”.
Insomma, quello che poteva essere un appello a far sì che la cultura non si fermi nonostante la pandemia diventa un concentrato di fake news: all’aperto i contagi sono quasi zero? E chi lo ha deciso? Le piste da sci chiusi sono una follia? Certo, perché sempre prima i soldi e solo dopo, se avanza tempo, ci preoccupiamo della salute. 
Ricordi9amo che Vittorio Sgarbi è lo stesso che ha organizzato insieme a Salvini il Convegno negazionista, che rifiuta sistematicamente di indossare la maschrina e che sosteneva che un tè caldo uccidesse il virus. Da uno così, francamente, possiamo fare a meno di avere consigli sulla pandemia. 

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