Conte tra i grillini e Renzi: l'ex premier sta preparando uno sgambetto?

Renzi contesta la mega task force che Conte vuole costruire attorno al Recovery Fund, contesta l’assenza di una consultazione fra le forze di maggioranza sul piano da 209 miliardi di euro di fondi europei

Conte e Renzi
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7 Dicembre 2020 - 08.27


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Conte non è in una bella posizione. Da un lato i 5 stelle e la partita del Mes, su cui si sta cercando una complessa mediazione prima degli appuntamenti parlamentari dei prossimi giorni. Dall’altro Matteo Renzi e la partita del Recovery Fund, dopo che Italia Viva ha abbandonato la riunione in dissenso sul metodo. L’ex premier palesa il suo dissenso in un’intervista a Repubblica in cui dice al premier chiaramente che fino alla manovra Italia Viva non farà mancare il suo sostegno, dopo andrà riconquistato. 

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Renzi contesta la mega task force che Conte vuole costruire attorno al Recovery Fund, contesta l’assenza di una consultazione fra le forze di maggioranza sul piano da 209 miliardi di euro di fondi europei. 

“Il Recovery è l’ultima occasione che abbiamo per progettare il futuro del nostro Paese. Penso che la maggioranza debba fare una riflessione seria su cosa fare e su come farlo. A luglio ho chiesto pubblicamente a Conte, in aula, di avere un dibattito parlamentare su questo tema, anche utilizzando agosto se necessario. Per mesi abbiamo ricevuto solo silenzio e task force. Poi all’improvviso, dopo tante dirette Facebook, in una intervista al direttore di Repubblica il premier comunica agli italiani che è tutto già pronto e che ci saranno dei tecnici a gestire il tutto”. […]  “Del merito non sappiamo niente. Sul metodo siamo contrari. Questo modo di fare non è solo sprezzante: è sbagliato. Noi siamo contrari a sovrastrutture di centinaia di consulenti che stanno al Recovery Fund come i navigator stanno al reddito di cittadinanza. Il futuro dell’Italia dei prossimi vent’anni non lo scrivono Conte e Casalino nottetempo in uno stanzino di Palazzo Chigi”.

Sui rischi di una crisi, le parole di Renzi suonano come una scadenza sull’esperienza del Conte bis. 

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“Noi siamo impegnati fino alla Legge di Bilancio per assicurare all’Italia l’approvazione del decreto ristori e dei denari alle famiglie che non ce la fanno. Sul futuro dipende da Conte: Zingaretti ha chiesto un rilancio dell’azione di governo, noi siamo d’accordo con il segretario del Pd. C’è da guidare il G20, ci sono da gestire i 200 miliardi del Next Generation, c’è da affrontare la distribuzione dei vaccini. Iniziamo finalmente a fare sul serio?”. “Non siamo noi a dover decidere. È Conte a dovere fare un salto di qualità come ha promesso a noi e al Pd”.

Prima di allora non accadrà nulla, secondo Renzi, perché “i grillini hanno troppa paura di andare a votare per far cadere Conte sul Mes. Dunque fortunatamente i voti ci saranno, sia alla Camera che al Senato. Quella di queste ore è solo melina scenografica”.

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