Matteo Renzi alza la posta: dopo aver minacciato di far ritirare i ministri di Italia Viva dal Governo innescando così una crisi, fa una marcia indietro a metà e assicura che non ci pensa nemmeno a far cadere il Governo, “però diamoci una mossa”.
“Ci sono 846 morti e davanti a questo non si può far finta di niente. Ecco perché diciamo al presidente del consiglio ‘diamoci una smossa’. Mettiamo più soldi sulla sanità, mettiamo a frutto bene i soldi europei, smettiamola con le polemiche. Ma ora la palla tocca al presidente del consiglio. Noi quello che dovevamo dire, glielo abbiamo detto chiaro in Parlamento”.
Le condizioni per evitare le dimissioni dei ministri sono le seguenti: “La prima condizione è sulla sanità: ci sono 36 miliardi che potrebbero andare a irrobustire il servizio sanitario, inutile dire che i medici sono eroi e poi non dargli i soldi. Questi 36 miliardi sono bloccati con un no ideologico dei 5 stelle e di Conte: a me sembra una follia. Prendiamo i soldi, mettiamoli sulla sanità e smettiamola con le polemiche”. I soldi cui si riferisce Renzi sono quelli stanziati dal Mes per la sanità.
Riguardo al Recovery Fund: “Bisogna spendere bene i soldi europei, non affidarli a 300 consulenti comparsi dal nulla, magari amici degli amici”. “Se ci fosse una crisi” dice Renzi. “c’è una cosa più importante del Pd: si chiama Costituzione e la Costituzione prevede che si vada a vedere in Parlamento se ci sono i numeri per un’altra maggioranza”. “Nel caso in cui non ci troviamo d’accordo” con il premier Giuseppe Conte sulle ‘condizioni’ poste da Italia viva “certo non ci facciamo comprare con un baratto per due poltrone, siamo pronti a lasciare le poltrone di due ministre che abbiamo: noi non siamo alla ricerca di uno sgabello”. “È un’assurdità pensare di risolvere un problema politico con uno scambio di poltrone, qui bisogna mettere in moto le migliori energie del paese, mettiamoci a lavorare”. Renzi incontrerà Conte giovedì mattina, insieme alla delegazione di Italia Viva.
La Lega fa gli occhi dolci a Renzi
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