Un attacco all’Europa per sostituirla con qualcosa di diverso, ben distante dal progetto di Stati Uniti d’Europa ma, al massimo, una serie di stati che al massimo collaborano magari – come Polonia e Ungheria – senza rispettare standard accettabili nel rispetto di diritti umani e civile ma partendo dal principio che ‘ognuno padrone a casa sua’.
“Sostenere che esista vita solo nell’attuale equilibrio non è rispettoso nei confronti di milioni di europei che —pur considerando l’Europa una grande occasione — si identificano in una diversa visione politica circa la sua integrazione”.
Lo scrive Giorgia Meloni in una lettera al Corriere della sera.
“Quella comunità politica si incontra proprio in questi giorni per ribadire la sua visione d’Europa basata su un modello confederale, alternativo al modello federalista, per una Ue che condivida le grandi sfide — politica estera, difesa, mercato comune —e lasci maggiore libertà nelle questioni più prossime alla vita quotidiana dei cittadini”, spiega la presidente di FdI.
“Non si tratta di una tesi eretica, ma di una visione che ha avuto sempre pieno diritto di cittadinanza, ancor prima dei Trattati di Roma del 1957, e che noi ancora rivendichiamo: è il sogno di Charles De Gaulle, che parlava di una comunità di Stati liberi e sovrani. È l’Europa delle patrie che la destra italiana ha sempre incarnato e che anche Fratelli d’Italia oggi interpreta”, sottolinea Meloni.
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