La gente muore, tutta l’Europa è messa in ginocchio dalle seconda ondata, c’è l’inverno che aiuta il virus e gli esperti ci mettono in guardia dai rischi di una terza ondata durante le vaccinazioni e i ‘bolsonariani’ della Lega continuano a strizzare l’occhio alle corporazioni e a parlare di riapertura e non di come tutelare la salute dei più deboli e dei più esposti al virus.
“Leggendo i giornali pare che il governo sia orientato a mantenere le attuali restrizioni vigenti e ad istituire zone rosse nel week end. Siamo alla follia totale. Confidare esclusivamente sul buonsenso dei cittadini senza mettere in campo misure adeguate per il contenimento del virus è da dilettanti ed incapaci”.
Lo ha scritto su Facebook la deputata della Lega Barbara Saltamartini. Parole tanto più vuote perché motive, assembramenti, discoteche, eccessi e perfino i botti e i cenoni ‘clandestini’ di fine anno dimostrano che senza le norme saremmo travolti da uno tsunami pandemico, vista l’alta presenza di idioti e irresponsabili.
“Il Governo deve capire che il virus non si può contenere soltanto tenendo a casa la gente. Si contiene adottando misure efficaci che finora sono mancate. Il 7 gennaio dovrebbe ripartire la scuola ma, nonostante gli annunci degli ultimi mesi, dovrebbe riaprire soltanto al 50% in presenza. Altra follia perché evidentemente non si ha la contezza della capacità infrastrutturale del nostro Paese in cui c’è un grande gap digitale”.
“Molte zone del sud -aggiunge- non sono raggiunte dalla fibra e a farne le spese è evidente che sono gli studenti. L’Università è chiusa da 10 mesi, cosa è stato fatto per riaprire le aule in sicurezza? Cosa è stato fatto per i trasporti? Niente. Come si può pensare di istituire le zone rosse nel week end? L’Italia nei prossimi mesi sarà investita da una vera e propria catastrofe economica e non esiste alcuna strategia per il rilancio di tutte quelle attività che sono state costrette alla chiusura da febbraio ad oggi. Penso ai bar, i ristoranti, i negozi di abbigliamento, tutte le attività commerciali e produttive in generale che, peraltro, non hanno ricevuto ancora ristori e aiuti”.
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