Gori contro Gallera sui vaccini "Ritardo sconcertante, si dimetta!"

Su Repubblica il sindaco di Bergamo, dove la campagna vaccinale comincia solo oggi. "Rischiamo di metterci 2 anni"

Giorgio Gori
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5 Gennaio 2021 - 10.24


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E’ scontro in Lombardia per la pianificazione della vacinazione di massa.
Si definisce “sconcertato” il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. Nella sua città, una delle più colpite nel mondo dal coronavirus, la campagna vaccinale comincia solo oggi. “Purtroppo è la Regione che comanda” spiega in un’intervista alla Repubblica e il dito è puntato sull’assessore regionale Giulio Gallera: per arrivare all’immunità di gregge, fa i conti Gori, “solo in Lombardia ciò richiede che si facciano almeno 30 mila vaccini al giorno e altrettante seconde dosi. L’assessore Gallera ci ha detto che tra qualche giorno arriveremo a 10 mila. Se il passo è questo, ci metteremo due anni…”.

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Il modello da seguire è quello di Israele, prosegue ancora Gori: “Il senso dell’urgenza è plasticamente leggibile nell’organizzazione di Israele, che sta vaccinando i suoi abitanti sette giorni su sette, 24 ore su 24. Ecco qual è la giusta velocità”.

E la colpa del ritardo non può essere attribuita alle ferie natalizie dei medici e degli infermieri, come detto da Gallera. “Francamente non è accettabile che la terra più martoriata sia stata la più lenta a partire. In questo contesto, la risposta di Gallera non sta né in cielo né in terra. Se si deve dimettere? Avrebbe dovuto farlo da tempo”.

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