Dopo la crisi di governo diversi sono i passaggi che attendono il capo dell’esecutivo, il Quirinale, i partiti e il Parlamento. Molteplici i percorsi per arrivare alla conclusione della crisi di governo. Proviamo a fare ordine, mettendo però subito in chiaro ogni singola mossa di uno partecipanti al gioco dell’oca della crisi potrà produrre conseguenze diverse e inaspettate.
Le dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti non comportano necessariamente la fine dell’esecutivo. In questo momento il pallino è tornato nelle mani del premier: Conte ora può salire al Quirinale e rassegnare le dimissioni o chiedere di andare in Parlamento per cercare una verifica dopo aver congelato le dimissioni prendendo l’interim. Se la verifica andasse a buon fine (ovvero con un accordo tra il premier, Italia Viva e gli altri partiti della maggioranza), il Conte II andrebbe avanti. Se invece il premier venisse bocciato in Parlamento a quel punto sarebbero automatiche le dimissioni.
Mattarella dovrebbe quindi aprire le consultazioni per verificare se è possibile far nascere un nuovo governo. Se Conte salisse al Colle dimissionario, il Capo dello Stato potrebbe chiedergli di restare in carica per la gestione degli affari correnti e contemporaneamente aprire le consultazioni. Durante le consultazioni il presidente della Repubblica dovrebbe chiedere ai partiti se hanno intenzione di dar vita a una maggioranza e con quale premier.
Se l’attuale maggioranza di governo facesse nuovamente il nome di Conte come capo dell’esecutivo allora potremmo avere il Conte III. Se invece non si fosse l’accordo su Conte, si dovrebbe cercare un nome diverso, sempre espresso da M5s, Pd, Iv e Leu. Nel corso delle consultazioni potrebbe però emergere anche una nuova maggioranza. O allargata rispetto a quella attuale a sostegno di un premier istituzionale e fuori dai partiti o una maggioranza a guida centrodestra con il sostegno di pezzi dell’attuale maggioranza (Renzi ha però escluso questa possibilità, almeno per quanto riguarda Italia Viva).
Se le consultazioni si prolungassero a lungo (ricordiamo che Mattarella ha chiesto tempi brevi per la soluzione della crisi politica nel bel mezzo di una emergenza pandemica) senza riuscire a individuare un nuovo governo sarebbero allora inevitabili lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate.
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