Anzaldi (Italia Viva): "Se Conte apre una discussione seria, noi siamo pronti"

Il deputato renziano: "Mes per la sanità, sblocco dei cantieri, delega sui servizi segreti, c'è la possibilità di dare una svolta a questo governo immobile"

Michele Anzaldi
Michele Anzaldi
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16 Gennaio 2021 - 16.14


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Da oggi a martedì è possibile una ricomposizione della frattura tra Italia Viva e la maggioranza o si arriverà alla conta?
Dipende dal presidente del Consiglio – dice Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva – . Se apre una discussione seria sui contenuti per dare una svolta a questo governo immobile da mesi, sa che Italia Viva é pronta a discutere. Se invece va avanti a colpi di veti contro di noi e a caccia di senatori da reclutare, allora vorrà dire che vuole arrivare a tutti i costi alla conta. 
 Nel caso si riaprisse un dialogo quali sono i punti politici indipensabili per Italia Viva per tornare al governo?
I soldi alla sanità con l’attivazione del Mes. Di fronte all’emergenza servono più investimenti per i medici, più assunzioni, piu test e tamponi, più vaccini, più strutture ospedaliere. Perché non dobbiamo usufruire di questa opportunità di avere 36 miliardi con tassi quasi inesistenti, che ci dà l’Europa? Poi un impegno vero per lo sblocco dei cantieri: da mesi attendiamo la nomina di decine di commissari. Poi servono garanzie sul rispetto delle forme democratiche, a partire dalla delega sui servizi segreti.
Molti parlano della scelta di rompere come il Papeete di Renzi. C’è il rischio di rimanere isolati?
Credo che le nostre siano considerazioni di buonsenso. Quando si sarà posato il polverone mediatico alimentato dalle veline di palazzo, sarà più chiaro che in questo momento non possiamo più permetterci questo immobilismo e le nostre ministre, dimettendosi, hanno avuto il coraggio e il merito di porre con chiarezza il problema.
Costruttori, responsabili, voltagabbana: qual è la sua opinione di quello che sta accadendo in queste ore?
Se ci sono senatori dell’opposizione che entrano in maggioranza è legittimo, è la democrazia parlamentare. É paradossale, però, che la caccia ai responsabili arrivi da chi in questi anni li ha sempre insultati e attaccati. Di Maio voleva addirittura modificare la Costituzione per introdurre il vincolo di mandato e limitare la libertà parlamentare. Ora ha cambiato idea? Allira chieda scusa di tante campagne d’odio e lo spieghi anche agli italiani.

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