L’egoismo di alcuni politici del Nord è imbarazzante in pandemia. La Lombardia a guida leghista resta anti-meridionale e se ne infischia della Costituzione che non fa distinzioni tra ricchi e poveri.
I quattro parametri che il vice presidente e neo assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti avrebbe chiesto di tenere in considerazione, con una lettera al commissario Arcuri, per la ripartizione dei vaccini anti-Covid sarebbero: contributo che le Regioni danno al Pil, mobilità, densità abitativa e zone più colpite dal virus.
E’ quanto filtra dalla riunione di Moratti con i capigruppo, secondo fonti di maggioranza e opposizione.
“La vicepresidente Moratti sulla distribuzione dei vaccini ha chiesto una serie di integrazioni che mi sembrano estremamente coerenti e logiche e ascolteremo cosa ne pensa Arcuri”, ha spiegato il presidente della Regione Attilio Fontana in conferenza stampa. “Questo merita una discussione immediata in Consiglio: i criteri elencati al momento ci sembrano discutibili se non discriminatori”, ha subito commentato il capogruppo M5S al Pirellone, Massimo De Rosa.
Totalmente diverso, invece, il tono del commento del ministro della Salute, Roberto Speranza: “Tutti hanno diritto al vaccino indipendentemente dalla ricchezza del territorio in cui vivono. In Italia la salute è un bene pubblico fondamentale garantito dalla Costituzione. Non un privilegio di chi ha di più”, ha scritto su Twitter il ministro.
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