E’ stato il vero protagonista ieri sera al Senato, dopo che il suo voto è stato conteggiato in extremis dopo l’intervento del ‘Var’.
Lello Ciampolillo è un ex senatore del Movimente 5 Stelle, ma non è la prima volta che fa parlare di sé.
Vegano convinto, animalista e sostenitore della libertà di scelta sul vaccino contro il Coronavirus, come si evince dai molti post sulla sua pagina Facebook accompagnati dall’hashtag #freevax, il senatore pugliese che ha votato sì alla fiducia al governo di Giuseppe Conte ebbe ampio risalto sui media già nel dicembre del 2018, quando decise di eleggere un suo ulivo infetto da xylella a “residenza parlamentare” per evitare che venisse abbattuto.
Una vera e propria battaglia, la sua, contro l’abbattimento degli ulivi infetti da xylella (“un’emergenza che non c’è”, disse all’epoca, arrivando a sostenere che la xylella si potrebbe curare col sapone e trattamenti a base di onde elettromagnetiche) che innescò un caso finito in commissione parlamentare.
La sua esperienza nel M5S si è conclusa a gennaio di quest’anno con l’espulsione decisa nei suoi confronti dal Collegio dei Probiviri, perché non in regola con le rendicontazioni. Ma la sua carriera politica è continuata, così come le sue battaglie.
Lo scorso febbraio, ad esempio, Ciampolillo ha preso carta e penna per scrivere al ministro della Salute, Roberto Speranza, e suggerire “il fiore di cannabis terapeutica quale possibile antidoto al Coronavirus”.
“La vaporizzazione del fiore di cannabis terapeutica – spiegava l’ex esponente del M5S passato al Misto – ha già dato effetti straordinariamente positivi per i problemi dell’apparato respiratorio di pazienti terminali. E’ noto, del resto, che gli oltre 800 principi attivi contenuti nel fiore rafforzano in modo significativo le difese immunitarie. I medici e i ricercatori potrebbero provare l’utilizzo dei prodotti derivanti dalla cannabis, come il Bedrocan, contro il Coronavirus. Penso in particolare agli anziani che, a causa degli effetti della polmonite, sono i più esposti al rischio di perdere la vita”.
Le sue ultime ‘campagne’ social sono contro la vaccinazione obbligatoria e contro le misure restrittive più estreme come il lockdown. Fino al colpo di scena di ieri: salvato solo dal Var in Senato.