Hanno aperto la crisi, aspettandosi che Conte li implorasse di tornare nella maggioranza e di ottenere così più leve sul Governo. Non è andata come prevedevano e adesso, dopo l’astensione su una crisi che hanno provocato loro, i parlamentari di Italia Viva hanno un’unica preoccupazione: evitare la responsabilità di una chiamnata alle urne che per loro sarebbe disastrosa.
In un documento firmato da tutti gli iscritti ai gruppi parlamentari di Italia Viva (tranne il senatore Nencini che ha votato la fiducia e il deputato Portas, indipendente), tutti i deputati e i senatori Iv “osservano con preoccupazione lo stallo istituzionale di questi giorni, la difficile situazione sanitaria e i drammatici dati economici del nostro Paese” e “ribadiscono con forza la necessità, già espressa nel dibattito parlamentare, di una soluzione politica che abbia il respiro della legislatura e offra una visione dell’Italia per i prossimi anni”
I gruppi di Italia Viva dunque “confermano che si muoveranno tutti insieme in modo compatto e coerente in un confronto privo di veti e pregiudizi, da effettuarsi sui contenuti nelle sedi preposte” e “ringraziano Teresa Bellanova, Elena Bonetti, Ivan Scalfarotto per la straordinaria dimostrazione di coraggio, libertà e spirito di squadra che hanno dato e stanno dando in questi giorni lottando per le idee e gli ideali non solo di Italia Viva”.
Italia Viva cerca insomma di smarcarsi dalle responsabilità di un’eventuale chiamata alle urne, ipotesi tutt’altro che esclusa viste le insistenze della destra e la maggioranza risicatissima del Governo Conte bis.
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