Una mini-scissione nel centro-destra, segno che l’anima democristiana che è confluita in Forza Italia e nei suoi satelliti non digerisce la preponderanza dell’estrema destra post-missina e amica di CasaPound, di Trump, di Bolsonaro, Orban e non solo.
“Sono stato eletto a Pescara in una lista denominata ‘Berlusconi presidente’. La gente ha votato per Silvio, mica per me. Adesso non è che io voto di testa mia e mi metto a fare il fenomeno nel palazzo di Montecitorio. Alle elezioni di giugno è diverso: con Salvini a capo di una coalizione sbilanciata a destra, assumerò una iniziativa politica -peraltro già pronta- di segno opposto”.
Lo ha detto Gianfranco Rotondi, presidente della Fondazione Dc e vicecapogruppo di Fi ala Camera.
“Non sottovalutate la forza dei miei argomenti politici, culturali e religiosi: potrei convincere anche il presidente Berlusconi -aggiunge- ad una avventura nuova che elezioni improvvise renderebbero entusiasmante come la discesa in campo del 1994. La lista che formeremo sarà il primo partito italiano”.
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