Ora anche gli estremisti di destra si dividono. Ed è tutto dire: “Tra epidemia e crisi economica l`Italia oggi è nel pieno di una guerra. E quando c’è una guerra chi è patriota non diserta, si arruola. Va ricordato in primo luogo a Giorgia Meloni, il cui incomprensibile ‘no’ preventivo al tentativo di Mario Draghi non aiuta né la coalizione né la destra: la prima rischia di spaccarsi, la seconda di finire nel vicolo cieco dell’irrilevanza politica”.
Parole di Viviana Beccalossi, consigliere regionale della Lombardia, presidente nazionale di Rifare Italia ed ex esponente dei fratelli d`Italia.
“Non ha senso – prosegue Viviana Beccalossi – dire `no` senza nemmeno ascoltare i programmi del premier incaricato. Il centrodestra deve essere propositivo: incontri Draghi e ponga con forza temi concreti come l’abrogazione del reddito di cittadinanza, il rifiuto della patrimoniale, un vero piano di rilancio delle opere pubbliche e delle infrastrutture. Un rifiuto pregiudiziale, spacciato per coerenza, è solo segno di immobilismo”.
“In ogni epoca – conclude la presidente di Rifare Italia- chi ha guidato la destra ha sempre cercato di dare uno sbocco politico al consenso ricevuto. L’obiettivo era quello di far uscire i voti dal frigorifero, non di tenerceli. Negare preventivamente l’appoggio a Draghi, per preservare una rendita virtuale di posizione, finirebbe per consegnare l’italiano più autorevole e rispettato nelle braccia della coalizione giallo-rossa Un fallo da espulsione, nella competizione politica”.
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