Le donne escluse dal governo scuotono il Pd: "Sacrificate nel nome delle correnti"
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Le donne escluse dal governo scuotono il Pd: "Sacrificate nel nome delle correnti"

Debora Serracchiani: "Le donne dem non ne escono benissimo. Siamo di fronte alla prima volta in cui nella delegazione di governo del Pd non c'è una rappresentanza femminile. Non è ammissibile".

Donne del Pd
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14 Febbraio 2021 - 10.03


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Lei è l’ultima di una lunga serie di militanti che hanno duramente polemizzato con Zingaretti per l’assenza delle donne nella delegazione del Pd all’interno del governo Draghi.

“Le donne dem non ne escono benissimo. Siamo di fronte alla prima volta in cui nella delegazione di governo del Pd non c’è una rappresentanza femminile. Non è ammissibile”. Così Debora Serracchiani del Pd.

“Credo ci siano più profili della questione, più angolature. Intanto sicuramente c’è un tema legato a come oggi il Pd si pone all’esterno e cioè attraverso una suddivisione marcata tra correnti. Dall’altra però – sottolinea – c’è anche una debolezza delle donne del partito che non hanno avuto volontà o modo di occupare uno loro spazio per costruire una leadership. Il fatto è che quando bisogna decidere i posti di potere sulla base delle competenze e delle conoscenze, le donne non giocano quella partita. È senza dubbio un tema che va affrontato subito”.
“Io credo che il segretario abbia fatto tutti i passaggi obbligati. Anche perché ci siamo incontrate qualche giorno prima con la presidente Cuppi, la vicepresidente Ascani e la portavoce D’Elia e Zingaretti proprio per manifestare la necessità che ci fosse un’adeguata rappresentanza femminile. Anche per la natura del Recovery Fund e per come il Pd lo ha inteso, legando al filo delle politiche di genere gli investimenti nei vari settori, come istruzione, lavoro e sanità. E devo dire che il segretario, nella nostra ultima direzione ha dato proprio questo indirizzo. Ma questo governo è nato in modo particolare e, quando si è formato, le scelte del presidente incaricato sono state diverse”.
L’errore è stato di Draghi allora? “Io credo che abbia prevalso la logica che fosse meglio garantire la stabilità interna del Pd rispetto alla questione di genere, alle competenze o al lavoro fatto fin qui. Le donne sono state sacrificate – evidenzia – in nome delle correnti”.

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