Lui è molto critico: “la Lega dei decreti sicurezza torna al Viminale. Il Pd, che quei decreti sicurezza ha contribuito a cambiare, esce dal Viminale”.
Lo dice Gianni Cuperlo, presidente della Fondazione dem, in una intervista a ‘Repubblica’.
Adesso, avverte, “il rischio è che quella destra provi a resuscitare la miscela di propaganda e disumanità dei suoi vecchi decreti, gli stessi che noi abbiamo superato. Faremo di tutto per impedirlo dal governo, nel Parlamento e nel paese. Avremmo voluto certo presidiare il Viminale”.
Per quanto riguarda il dibattito interno al Pd, “io credo nel pluralismo, anche dentro il Pd ma questo modello di partito, il suo modo di discutere, di decidere, di selezionare le classi dirigenti a ogni livello va cambiato alla radice. Non è un problema di adesso, ce lo portiamo appresso dalla nascita. Sarebbe inoltre un errore pensare di risolverlo con qualche ritocco allo Statuto, che pure servirà. Io chiedo a che titolo le correnti vogliono essere le uniche depositarie di cariche e funzioni? Non possono diventare centri di potere o uffici di collocamento per cariche e ruoli”.
Sono gli ex renziani che cercano di logorare il segretario? È bene che Zingaretti si rimetta in gioco? “Non lo so, mi paiono etichette prive di ragione, un po` come il Rinascimento saudita. Zingaretti ha guidato una fase tra le più tormentate per noi, quella successiva alla peggiore sconfitta di sempre. Oggi avere una discussione seria, serena, severa su come ricollocare il progetto del Pd nella società italiana, in un mondo stravolto dalla pandemia e con un sovranismo azzoppato è una necessità che lui stesso ha posto e che io condivido. Per questo non mi scandalizzo all’idea che, appena le condizioni lo consentiranno, la risposta debba essere un congresso vero”.
La critica di Cuperlo: "La Lega torna al Viminale e rischiamo propaganda e disumanità"
Il presidente della Fondazione dem: "Quelli dei decreti sicurezza al ministero dell'Interno e il Pd che quei decreti ha cambiato resta fuori"
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26 Febbraio 2021 - 08.14
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