Il Dc Rotondi su Enrico Letta: "E' un democristiano (di sinistra) a tutto tondo"

Gianfranco Rotondi ricorda il passato (insieme) del prossimo segretario Pd: "Era già il migliore di noi, oggi un bel giorno per il Pd"

Gianfranco Rotondi
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14 Marzo 2021 - 10.30


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Una analisi un po’ forzata, ma il democristiano di lungo corso spesso ci vede lungo e adesso dà una lettura tutta centrista del prossimo segretario del Pd, Enrico Letta, che non viene dalla sinistra ma dalla Democrazia Cristiana.

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Gianfranco Rotondi ricorda il passato di Letta: “E’ il giorno di Letta, ed è un bel giorno: per il Pd, per il Paese. Enrico è una persona seria, davvero. Ha qualche anno meno di me, ma la generazione Dc è quella. Abbiamo fatto assieme la scissione del Ppi, da fronti opposti. Era già il migliore di noi, per unanime riconoscimento. Ha avuto una grande carriera dopo la Dc, ma la avrebbe avuta uguale vivente mamma Dc. E sono sicuro che gli sarebbe piaciuta di più. Enrico è un vero democristiano, a tutto tondo”.

“La sua sfida però – aggiunge Rotondi – è adesso e qui: nel Pd, il partito che ha contribuito a fondare con le scelte ispirate nel bugigattolo dell’Arel dal suo mentore, il mitico, intelligentissimo e permalosissimo Nino Andreatta. Al vecchio Nino, e al suo portasilenzi Enrico Letta, si debbono le grandi scelte della sinistra Dc degli anni novanta: l’opzione europeista, la discesa in campo di Romano Prodi, la scelta di campo per il centrosinistra, l’Ulivo, il Pd. Letta est ‘substantia rerum’: è il Pd”.

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Rotondi cita “una lettura tutta democristiana della elezione di Letta, e l’ha data ‘ante litteram’ un Dc di rito andreottiano come Vito Bonsignore, lo scorso ottobre a Saint Vincent, al convegno della fondazione ‘Democrazia Cristiana’.
Cito testualmente Bonsignore: ‘il Pd non è la ditta ex Pds, ma la sinistra Dc che lo ha preso in mano completamente al punto da permettersi il lusso di lasciarne la gestione a Zingaretti’. E ancora:’ smettiamola di parlare di comunisti, il Pd è il partito della sinistra Dc che ha vinto la sua scommessa; una Dc ancora fortissima si divise nel 1995, da una parte i moderati, dall’altra la sinistra che scelse l’Ulivo, e che ha egemonizzato il Pd esprimendo quattro premier e un presidente della Repubblica’. ‘Hanno vinto loro’ concluse Bonsignore, quasi a concludere un congresso postumo. E sissignori, concediamola questa vittoria, e profittiamo che a riscuoterla e’ un tipo gentile come Enrico, che non ci farà pesare la sconfitta. Che è tutta dei moderati democristiani. Non abbiamo concluso un cavolo. Giocavamo nel campo più favorevole, quello moderato, dove stazionava l’elettorato ex democristiano. L’abbiamo diviso con Berlusconi, che era una specie di Democrazia Cristiana formato Standa. Ma poi abbiamo lasciato che quell’elettorato si radicalizzasse nei populismi,tra Lega,destra e persino Cinquestelle”.

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