Capogruppo Pd donne? Al Senato Base riformista non vuole cambiare Marcucci

La corrente ex renziana non è convinta di cambiare. Molte sono state le critiche sia a Letta che ad Andrea Orlando. In parecchi hanno definito un pretesto il tema dell'alternanza di genere.

Andrea Marcucci
Andrea Marcucci
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22 Marzo 2021 - 17.46


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Facile a dirsi, meno a farsi: potrebbero volerci alcuni giorni per chiudere la partita del rinnovo dei capigruppo Pd di Camera e Senato, le assemblee dei gruppi di domani – secondo quanto si apprende – dovrebbero solo avviare la discussione. L’intesa sui successori di Andrea Marcucci e Graziano Delrio è tutta da trovare, viene spiegato da diversi parlamentari Pd, soprattutto al Senato la situazione è complessa.
Stamattina, secondo quanto si apprende, 18 senatori di Base riformista si sono riuniti su zoom per ribadire il sostegno a Marcucci e molte sono state le critiche sia a Enrico Letta che ad Andrea Orlando. In parecchi, raccontano, hanno definito un pretesto il tema dell’alternanza di genere.
In tutto il Pd al Senato conta 36 parlamentari, con l’arrivo di Eugenio Comincini. Di fatto, insomma, si rischia una conta che – però – non tutta Base riformista vuole. Raccontano infatti che Lorenzo Guerini, per esempio, sarebbe già al lavoro per evitare uno scontro aperto con il nuovo segretario e per cercare una soluzione condivisa.
L’accordo però non è semplice. Al Senato gira molto il nome di Simona Malpezzi, che però dovrebbe dimettersi da sottosegretaria, o di Valeria Fedeli, ma si parla anche di Caterina Bini, considerata però troppo vicina a Marcucci. Sempre in campo, poi, il nome di Robera Pinotti, che però non è di Base riformista ma di Area Dem, la componente di Dario Franceschini.
Anche alla Camera si ragiona su diversi nomi, a partire da quello di Debora Serracchiani, nonostante qualche resistenza dentro Base riformista che punterebbe più su Alessia Morani o Alessia Rotta. Ma ha diverse chance anche Marianna Madia e si fa il nome pure di Paola De Micheli, che però molti giudicano troppo `lettiana’.
Sembra però probabile che servano alcuni giorni per comporre il quadro. Le assemblee dei gruppi di domani con Letta (la Camera alle 9.30 e il Senato nel pomeriggio) dovrebbero dunque solo avviare la discussione e aggiornarsi per aprire i seggi elettorali. Un rinvio di qualche giorno per provare a gestire il passaggio evitando ulteriori strappi.

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