Draghi: "Se la pandemia lo permette vogliamo riaprire le scuole dopo Pasqua"
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Draghi: "Se la pandemia lo permette vogliamo riaprire le scuole dopo Pasqua"

In vista del Consiglio Europeo, il premier ha parlato in Senato: "Intanto è importante procedere velocemente con la somministrazione dei vaccini"

Mario Draghi
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24 Marzo 2021 - 09.36


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Fino a Pasqua la situazione sarà serrata, ma da subito dopo l’obiettivo è una ripartenza immediata. Il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo ha parlato di un possibile allentamento delle restrizioni.

“Mentre la campagna vaccinale procede è bene pensare di pianificare le riaperture. Se la situazione epidemiologica lo permette cominceremo a riaprire la scuola in primis e almeno le scuole primarie e dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, speriamo subito dopo Pasqua”. 

Draghi aggiunge: “Una volta che abbiamo una logistica efficiente, e l’abbiamo, con maggiore pragmatismo si arriva a una maggiore velocità. Procedere spediti con la somministrazione è importante ma è cruciale vaccinare prima gli anziani e i fragili che più hanno da temere dal virus. L′86% degli ospiti delle rsa ha ricevuto una dose”.

“A un anno di distanza” dall’inizio della pandemia, continua il presidente del Consiglio, “dobbiamo fare tutto il possibile per una rapida soluzione della crisi sanitaria. Sappiamo come farlo. Abbiamo quattro vaccini sicuri ed efficaci. Vorrei che oggi arrivasse agli italiani un messaggio di fiducia”.

Draghi spiega: “Le comunicazioni alle Camere consentono un pieno coinvolgimento del Parlamento. Si tratta di un passaggio importante” e “prima di tutto vorrei esprimere forte soddisfazione per la partecipazione del presidente degli Usa Biden a un segmento del Consiglio ”, presenza che “conferma la volontà di imprimere un forte slancio alle relazioni con l’Ue”.

“Finora – prosegue – Covax ha assicurato quasi 30 milioni di dosi, il nostro auspicio è rendere sempre più efficace questo meccanismo. Sulla campagna vaccinale è necessario rafforzare la credibilità dell’Ue”.

 

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