La cautela in questi casi non è mai troppa, soprattutto quando i dati della pandemia suggeriscono che la strada è ancora lunga da fare.
Il ministro della Salute Speranza spegne le voci sulle possibili riaperture del 15 maggio: “Non c’è una data in tutto magicamente finisce, ci vorrà molta gradualità”.
Poi prosegue: “Dobbiamo dire la verità, non possiamo suscitare illusioni che finiscono per rivelarsi un boomerang. Io però sono ottimista, grazie ai sacrifici di queste settimane e all’accelerazione della campagna di vaccinazione, già nella seconda parte della primavera vedremo risultati incoraggianti e staremo meglio”.
Per il ministro, “le restrizioni e i vaccini sono l’unica salvezza e non cambierà strada: ’Salvini? Non faccio mai polemica, ma penso che nessuno dovrebbe soffiare sul fuoco dell’inquietudine, del tormento di tanti italiani. Di fronte alla difesa della salute dobbiamo unire il Paese e non dividerlo, perché la battaglia è ancora complicata”.
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