Come chiamarlo? Un sogno? Un auspicio?
Si riuscirà a tenere insieme un campo che vada da Calenda e Renzi da un lato fino a M5s e Leu dall’altro?
“Il Pd che abbiamo immaginato non c’è ancora, bisogna continuare a lavorare per farlo. Scioglierlo? No, sono contrario a scioglierlo, non è così che si risolvono i problemi, oggi il Pd è l’unico punto di riferimento per la solidità del sistema italiano”.
Lo ha detto Piero Fassino a Un giorno da pecora, su Rai Radio1.
“Se alle prossime elezioni vogliamo vincere abbiamo bisogno di riorganizzare un campo progressista più largo di quello attuale.
Partendo dall’alleanza avuta in questi mesi, coi 5S e LeU, ma non considerandolo un recinto chiuso, questo deve esser un punto di partenza”, ha spiegato.
Aprendo anche a Carlo Calenda e Matteo Renzi? ”Anche loro due. Entrambi nascono dentro al Pd anche se ora non ci sono più, ma noi li consideriamo sempre nel campo progressista. Tanto è vero che stamattina Letta ha incontrato Renzi”, ha concluso Fassino.
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